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domenica 18 marzo 2012

Viva tutto! - Cherubini, Bolelli 2010


La costruzione di un disco, la cultura pop, la biodiversità, il femminile e il mascile, la California, New York e qui da noi, perchè ora è molto meglio di prima, e insomma tutta la vita che c'è nella vita.















NOTE A MARGINE


9
Come si fa a restare attuali? Continua a essere come sei. Hai antenne in tutte le direzioni, hai una bussola interiore che ti fa catturare segnali dovunque.
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10
Tu non c'entri niente di niente con Sanremo, però nel tuo frullatore puoi buttarci anche quello. Anzi, tu sei proprio quel frullatore: sei quello che sceglie gli ingredienti da metterci, sei quello che schiaccia il bottone e però sei anche dentro il frullatore. Un vero casino, però splendido.
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16
In questi giorni riflettevo sopra una parola del nostro tempo: COMUNICAZIONE. Hanno addirittura inventato una laurea in scienza della comunicazione (ci può essere una disciplina più ridicola?) Io credo, penso, sospetto, che l'ESSERE comunichi già di suo per cui se una cosa ha bisogno di essere comunicata è solo perchè non è. La comunicazione è uno splendido gioco da fare in quanto tale. Non si può studiare come si comunica l'essere, bisogna essere, questo è il punto. Se non si è non c'è niente da comunicare. Se poi si vuole aprire un'università per insegnare a comunicare il non essere è un'altra storia ma qui cominciano i guai perchè una ragazzetta che si iscrive impara che essere non è necessario. Guai. Essere è l'unica cosa necessaria.
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21
L'estasi è sempre stata fraintesa come uscita da sé, mentre è semplicemente l'uscita dalla stasi di sé.
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40
Il poeta Dino Campana scriveva: "Fabbricare, fabbricare, fabbricare preferisco il rumore del mare" Oggi io farei un remix di questo verso di Campana che suonerebbe così: "Fabbricare, fabbricare, fabbricare preferisco fabbricare il rumore del mare".
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41
Fra il benessere e il malessere preferisco l'essere. Se sai chi sei, se valorizzi il tuo carattere e lo espandi, allora sei in buona salute. La salute coincide con una relazione forte con la vita. Puoi farti male, puoi anche perdere, ma è quando hai fuochi, slanci, decine di gesti quotidiani che esprimono abbondanza, che sei sano.
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42
La Francesca è andata un paio di giorni a Roma per un impegno che aveva e sono rimasto solo a casa con la Teresa. Ormai ha 11 anni e fa la donnina di casa che si prepara la colazione e mi rimprovera per il disordine, in pratica fa l'imitazione della sua mamma, una cosa magica.
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43
Serio non è uno che non ride. Serio è uno che si dedica con tutto sé stesso a quello che fa.
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59
Invece di maledire il buoi, accendi la luce.
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65
..non credo, mi rifiuto di credere, a qualunque cosa nasca a distanza dal femminile.
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81
Tom Robbins ha detto che "la linea di confina - la lettera che c'è fra la a e la b, il numero intero che sta fra uno e due, la crepa fra lo yin e lo yang - è il luogo più significativo dove artisti, filosofi e cercatori di verità possono ritrovarsi"
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101
..sto bene come può stare uno in mezzo all'uragano, di sicuro vivo e determinatissimo.
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104
Penso che l'esperienza serva sostanzialmente a una cosa: a imparare che l'esperienza non serve a una sega.
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125
..ma siamo così sicuri che le regole si debbano difendere?
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125
Avete mai visto nell'intera storia umana grandi invenzioni, scoperte, imprese, prendere corpo dentro regole? Vi risparmio la fatica di pensarci, perchè la risposta è no, mai. Ogni evoluzione che si è compiuta in ogni campo....è immancabilmente avvenuta superando un confine, scavalcando un limite, avventurandosi al di là delle regole convenzionali.
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136
Quello che mi affascina dei social media è proprio questo: ti offrono la possibilità di essere chi sei, di condividerlo, di comunicarlo come credi, di trasformare gli incontri in rete in incontri fisici oppure no, di raccontare quello che vuoi della tua biografia personale, di mostrare o no le tue foto,in definitiva, di giocartela come ti pare. E' una libertà che finora non avevamo nemmeno immaginato. Abbiamo la palla in mano, tocca a noi decidere, tocca a noi prenderci la responsabilità.
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137
Il concetto di frontiera è oggi centrale perchè la frontiera oggi è ovunque e non più localizzabile nei luoghi tradizionalmente considerati di confine. La frontiera è la realtà stessa, anzi più lo sguardo ti porta al centro delle cose più si deve fare i conti con la frontiera delle cose. In fondo l'unica possibile forma di emancipazione dal controllo dei flussi è quella di trasformarsi in flusso e non essere più "luogo"
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145
C'è una poesia della Szymborska (grande signora polacca) che in un verso dice: "mentre pronuncio la parola futuro la prima sillaba è già nel passato.
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169
L'amore è la forma possibile di eternità nell'attimo.
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170
L'amore esiste se è iperbolico, incondizionato, se è fino in fondo, se accetti di bruciarti.
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181
La più grande delle battaglie a favore dei diritti umani resta sempre quella di viverli e praticarli fino in fondo qualora si è nati in un pezzo di mondo dove sono pienamente riconosciuti, giusto?
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181
Lorenzo, io credo che il principale, fondamentale diritto umano sia quello di essere importante: la tua vita conta, è significativa, ha valore. Fin da bambino/a: sei amato, sei al centro dell'attenzione, ti senti badato. Poi quando cresci non sei soltanto un numero, non fai un lavoro che chiunque altro può fare al posto tuo, non sei sostituibile. Qualcuno potrebbe pensare che così cresci egocentrico: io al contrario credo che l'egocentrismo sia essenzialmente difensivo, e che invece è proprio quando tu sei consapevole del tuo valore e della tua unicità che sei molto più disposto a riconoscere il valore e l'unicità degli altri diversi da te. Uguaglianza è un concetto estremamente pericoloso: tu devi poter avere uguali diritti, ma devi poter essere trattato come unico. Invece troppo spesso prevale un'idea di uguaglianza che tende ad appiattire, a uniformare.
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210
All'epoca quando è arrivato Darwin la chiesa era Pacman e lui è arrivato con in 3D. Lui pensava che la chiesa se lo sarebbe mangiato vivo e in effetti c'ha provato ma ha vinto lui e sai perchè? Perchè Dio non è Pacman e nemmeno il 3D ma l'elettricità che alimenta tutti i videogiochi.
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216
I bambini sono dei big bang in azione e loro cercano di controllare lo scoppio perchè si creino i pianeti che vogliono i grandi: pianeti tutti uguali, con poca vita.
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217
Perchè i bambini sono perfettamente in grado di maneggiare la complessità ma non hanno nessun interesse evolutivo ad avere a che fare con la forma stitica, con la noia, con le palle, con la ridondanza, con la sciatteria, con i perbenismi di ogni grado.
L
246
La poesie "è" e il poeta è quello che si getta nella poesia con tutto se stesso come un calciatore del Ghana si getta nel gioco del calcio con tutto se stesso. Le personalità che emergono dai mondi sono isole che escono fuori dall'oceano ma al momento in cui emergono smettono di essere oceano e così definiscono l'oceano stesso come quella cosa che non è terra.
L
296
..per superare la fascinazione per le droghe dobbiamo non fare prediche morali nè tantomeno vietare , ma proporre modelli di vita più eccitanti, più vitali. Mostrare che ci sono decine, migliaia, di esperienze più espansive delle droghe. In questo senso abbiamo bisogno di evidenziare persone e progetti che - al di là del talento - hanno un grande fuoco, una missione eccitante.
F
297
Ho letto ora il tuo pezzo sulle droghe. E' una vecchia storia, probabilmente vecchia come il mondo e per me risale almeno ai miei anni del liceo in cui persi la decisione di starne fuori, dalle droghe intendo. Per puro spirito anticonformista, mi sembrava che l'argomento "canna della sera prima" fosse una di quelle cose sulle quali tutti devono avere una storia da raccontare e invece a me semplicemente non interessava, era la solita omologazione verso il basso, non ne volevo sapere, se devo essere un mediocre voglio esserlo in modo unico, l'ho sempre pensata così. Poi ho avuto la fortuna di iniziare presto a fare tardi la notte con la passione di voler essere un grande dj, e le droghe, molto presenti intorno a me, mi sembrarono un ostacolo più che una scorciatoia. Non sono contrario alle droghe, non me ne frega nulla delle droghe, ma sono cresciuto con la mia mamma che prendeva la pillola per dormire, la pillola contro l'ansia, la pillola per il mal di testa, la pillola per il mal di schiena e questa storia non mi tornava, e continua a non tornarmi. Se per dormire ho bisogno di una pillola, quel dormire è mio nemico, se per godermi la vita ho bisogno di una pillola di mdma, quella goduria non fa per te, magari va bene per un altro, e non perderà il mio saluto, il mio affetto e il mio rispetto, ma non per me. Anche io mi drogo, eccome, mi piace la fatica di una scalata in bicicletta, sono dipendente da quella sensazione che monta quando si fa un disco, si prepara uno spettacolo, quando ci si fonde completamente con un ritmo a volumi altissimi, mi drogo pesantemente di nuovi traguardi da superare, mi perdo dentro a un poema scritto 500 anni fa e mi estraneo completamente dalla realtà che mi circonda. Ma queste sono tutte chiacchiere. La verità è che la droga non è vero che fa bene Franco, ci sono ottime persone che si drogano, spesso le più sensibili tra loro le più attratte dalle droghe in genere, ma non venitemi a dire che è tutto ok perchè non è tutto ok. La droga rende paranoici, monomaniaci, la droga non ti libera da un bel cazzo di niente, è questa la merdosa verità. Ti rallenta, ti rincoglionisce, ti disumanizza, e va benissimo così perchè la vera faccenda è che dalle droghe si pretende proprio questo anche se spesso ci si racconta il contrario. C'è un senso di morte molto forte nelle droghe, non raccontiamoci palle, e il senso di morte è il parente più stretto del senso di colpa. A me i libri di Burroughs fanno cagare, mi spiace, pura self indulgence travestita da chissaché. Hai ragione tu le droghe dovrebbe usarle solo chi non ne ha bisogno. Come quasi tutte le cose, è il bisogno che ci frega. Il bisogno è un'invenzione di qualcuno, lo sappiamo bene. Tra bisogno e desiderio nella nostra società ci passa una parete sottile, a volte invisibile, una frontiera, e quella è un'altra di quelle frontiere da spingere in là verso il lato del desiderio. Noi siamo la società del desiderio, ma ci fa paura accettare questa cosa e allora preferiamo pensarci legati al bisogno, ma stiamo mentendo quando è così.
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299
Forse la molla che ci ha tenuto lontano dalle droghe (e pure dal fumo e dall'alcool) è stato l'orgoglio la voglia di dimostrare - a noi stessi prima che agli altri - di poter conquistare estasi e illuminazioni con i nostri mezzi, con quell'inestimabile fonte di meraviglie che è il corpo, e anche con il lavoro sporco, con una certa sorridente durezza verso se stessi. Se c'è una cosa che mi disturba è l'espressione "fuori di testa". No, accidenti, io voglio allargare, allungare - come fosse la forma di un supereroe . testa e corpo, non uscirne.
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300
Vorrei che altri, tanti, provassero lo stesso bruciante orgoglio di avere un fuoco e bruciare con esso, di avere una missione gioiosa e vitale e di vederla realizzarsi, di misurare se stessi - con tutte le contraddizioni, le fragilità, gli errori - non in base a mancanze da colmare ma a pienezze da espandere.
F
324
Quello a cui non puoi dare un nome non può esistere, eppure io che lavoro con le parole posso con certezza affermare che alle cose più importanti nella vita non puoi dare un nome. Gli ebrei questa cosa la sapevano bene e quando al loro Dio danno un nome impronunciabile fanno bingo.
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335
e allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo continuare a dirci questa cosa? Abbiamo bisogno di Berlusconi per dirci questa cosa? Per adeguarci a questa visione? No, amici miei, non ci sto, io non ci sto e rispondo con il mio lavoro, il mio entusiasmo, i miei mulini a vento, la mia onda, non posso fare altrimenti, la vita è troppo breve per spendere anche un solo secondo a lamentarmi anche se le ragioni per lamentarsi sono sotto gli occhi di tutti. Noi che siamo qui, che lavoriamo nella musica, noi che siamo qui possiamo essere il cambiamento attraverso le cose che facciamo, come le facciamo, la forza, la leggerezza e il rigore che siamo in grado di infondere alle cose che produciamo. Perderemo, forse perderemo, ma non possiamo far vincere quella visione del mondo al ribasso. Non possiamo. Punto. Anzi no, concludo... non perderemo affatto. Abbiamo già vinto.
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341
Ieri in un negozio di abbigliamento alla moda c'era una linea di magliette dedicate ai morti del rock and roll,a Kurt, a Jim, a quello dei Joy Division, ecc.ecc., e io credimi mi sono sentito così strano lì dentro, non so perchè, anni fa non mi avrebbe fatto questo effetto, e adesso invece non so perchè mi fa pure un po' incazzare che un ragazzino di sedici anni si metta la maglietta con la faccia di un morto che faceva il lavoro più bello del mondo. Cosa c'è dietro questa roba? Perchè invece di commuovermi mi lascia perplesso?
L
355
Le soluzioni non si trovano nello stesso cassetto dove ci sono i problemi.
F
367
..non c'è nulla di più femmina di un macho contemporaneo.
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461
La cosa più buona della vita non è la bontà, è la vita.
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475
Il passato non si può cambiare, questo lo sanno tutti, ma non tutti sanno che il passato può diventare racconto e noi possiamo diventare quel racconto e possiamo decidere, nel racconto, di scegliere le parti che ci piacciono di più.
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RECENSIONE

Un libro - diario realizzato con uno scambio di e-mail tra Lorenzo "Jovanotti" Cherubini (cantante identificato nei dialoghi con la lettere L) e Franco Bolelli (filosofo identificato con la lettere F).
Uno scambio intenso che racconta tratti di vita quotidiana,la creazione di un disco, la creazione di un libro, i continui spostamenti, un sacco di musica e i grandi temi che vengono trattati: il maschile e il femminile, la musica, la tecnologia, l'innovazione, e in primis l'amore e la libertà e LA FRONTIERA.

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