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venerdì 23 marzo 2012

Factotum - Charles Bukowski 1975


Avventuroso e osceno, divertente e disperato, sboccato e insieme lirico. Factotum, il romanzo che ha rivelato Bukowski al pubblico italiano, è innanzitutto e soprattutto un romanzo “on the road”, e Henry Chinaski, l'alter ego dell'autore, ne è il suo protagonista assoluto. Un factotum appunto – nel senso che passa indifferentemente da un mestiere all'altro – che attraversa l'America vivendo alla giornata, affidandosi all'improvvisazione e al caso, pronto a seguire il primo richiamo ma fedele a un destino che si trasforma in uno stile di vita fatto di lavori manuali, sesso intenso e sfrontato, sbornie quotidiane: un'esistenza in cui “randagità” e precarietà rimano prepotentemente con libertà e verità.









NOTE A MARGINE

49 Quando bevi, il mondo è sempre là fuori che ti aspetta, ma per un po' almeno non ti prende alla gola.

RECENSIONE

Henry Chinaski è il protagonista assoluto del romanzo, nonché l'alterego dell'autore.
Le donne compagne di Chinaski sono due su tutte: Laura e Jan; quelle con cui ha delle relazioni più lunghe e che condividono la sua randagia vita.
Henry vorrebbe più di ogni altra cosa scrivere e per questo invia in continuazione racconti su racconti a tutte le riviste e i giornali di sua conoscenza. Ma non si ha mai la sensazione che la letteratura possa davvero essere lo sfogo di una esistenza senza un minimo di progettualità e futuro.
Il pensiero di Chinaski, che è alla fine quello di Bukowski, rispecchia sicuramente un'epoca, una generazione, un modo di vivere borderline così come lo sono stati gli scrittori della BEAT GENERATION qualche decennio più avanti.
Il protagonista è appunto un factotum nel senso che passa indifferentemente da un lavoro all'altro che si affida all'improvvisazione e al caso.
Un'esistenza in cui randagità e precarietà rimano con libertà e verità: racconta quel che vive senza peli sulla lingua anche se alla fine sembra avere letto solo una serie di lavori e nulla più, ma è solo un'impressione superficiale.

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