Non
dormire, non sognare;
questo
gioco smagliante non è eterno;
la
tua felicità avrà per prezzo
anni
scuri di lacrime e d’affanno.
Assai
più dolce di un calmo piacere,
più
pura, più elevata, oltre ogni misura,
ma
ahimè quella che prima si tramuta
in
pianto senza fine, né speranza.
Io
ti amo, ragazzo; perché le tue fattezze
Divinamente
splendono, tutte piene di Dio.
Mio
caro appassionato, benedetto fanciullo,
le
battaglie del mondo sono indegne di te,
così
vicino al cielo ora mai destinato
a
raggiunger l’inferno nel cuore e nel tormento.
Cosa
trasformerà la fronte di quest’angelo
Offuscando
il suo spirito di fuoco?
Leggi
invisibili che non danno accesso
Alla
virtù e alla gioia qui da noi.
E
tu perdonami, se, quando la paura
Di
soffrire intorbida il tuo giovane capo,
e
dalla colpa e lo strazio portata alla deriva
la
tua barca errabonda naufraga e si perde
anch’io
mi staccherò, anch’io ti verrò meno,
e
scioglierò dal tuo il mio cammino.
Così
la mente umana si trasforma
Sempre
ugualmente al peccato e al dolore,
ma
sempre gli occhi fissano lontano,
adoranti
la stella remota del bene.
26
luglio 1839
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