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venerdì 23 marzo 2012

Storie di Ordinaria Follia - Charles Bukowski 1967



La biografia di Bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal “posto fisso” a cinquant'anni suonati, “per non uscire di senno del tutto” e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con ossessiva insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sé, dove si alternano e si mischiano a personaggi e eventi di fantasia. “Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo”, ha scritto Beniamino Placido su “la Repubblica”, aggiungendo: “in questa scrittura molto letteraria, ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant'anni (al tempo in cui scrive questi racconti, attorno al '70), le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perché ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, lì su quella panchina del parco... Lui, Charles Bukowski, “forse un genio, forse un barbone”. Anzi, “io Charles Bukowski, detto gambe d'elefante, il fallito,” perché questi racconti sono sempre, rigorosamente, in prima persona. E in presa diretta.” Un pazzo innamorato beffardo, tenero, candido, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.

NOTE A MARGINE


115 VITA E MORTE ALL'OSPEDALE DEI POVERI
197 "Preferiresti essere ricco o essere un artista?" "Ricco, perché l'artista, a quanto pare, va sempre a battere alla porta del ricco."
229 La cameriera era grassa e stupida come uno scarafaggio - mai un mal di denti, mai neppure costipata, non aveva mai pensato alla morte - e alla vita solo un poco.
232
TROPPO SENSIBILE

mostratemi un uomo che abita solo e che ha la cucina perpetuamente sporca e, 5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.
Charles Bukowski, 27 giugno 1967, alla 19esima birra.

mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente pulita e, 8 volte su 9 vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale.
Charles Bukowski, 27 giugno 1967, alla 20esima birra.
275 Le più grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.
293 APPUNTI SULLA PESTE
299 ci avete mai fatto caso che LSD e televisione a colori hanno fatto una comparsa simultanea nel mondo dei consumi? due divisioni martellanti e colorate. e noi, cosa facciamo? mettiamo l'una fuori legge e incasinaimo l'altra. la tivù è una cosa inutile, così com'è oggi, in mano a certa gente. questo è poco ma è sicuro. ho letto sul giornale che durante una recente retata un poliziotto avrebbe ricevuto in pieno viso una bacinella di acido, scagliatagli, si afferma, da un presunto fabbricante di allucinogeni. anche questo è uno spreco. vi sono fondati motivi per mettere fuori legge LSD e affini (questi stupefacenti possono fare uscir di senno) ma altrettanto dicasi del raccogliere barbabietole, dell'avvitare bulloni in una fabbrica d'auto, o lavar piatti o insegnare lettere all'università. se mettessimo fuori legge tutto ciò che fa diventar matta la gente, l'intera struttura sociale crollerebbe: il matrimonio, la guerra, i trasporti pubblici, il mattatoio, l'apicultura, la chirurgia, tutto quanto. qualsiasi cosa può far diventare matta la gente poiché la società è fondata su basi false.
302 un brutto viaggio? tutto questo Paese, tutto il mondo sta compiendo un brutto viaggio, amico mio. ma a te t'arrestano per aver ingoiato una compressa.
322 tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.

RECENSIONE

Questo libro più che una raccolta di racconti come può sembrare è più che altro un romanzo disordinato in cui a fatti realmente accaduti all'autore si mischiano fatti e personaggi di fantasia.
I protagonisti sono ubriaconi, barboni e prostitute che vivono di espedienti e le passioni di Bukowski (sesso, alcool e corse dei cavalli) sono il rumore di fondo di tutte le sue storie.
Quando Bukowski compare con il suo più famoso pseudonimo di Henry Chinaski, racconta l'ambiente underground della letteratura americana, dei soprusi dei poliziotti, il tutto con un linguaggio crudo e inevitabilmente vivo.
È la sua scrittura diretta, carica di sentimenti che sembrano saltare addosso al lettore, che sconvolge e attrae allo stesso tempo, facendo percepire il disagio, la rabbia, ma anche la desolazione dei personaggi.
In Storie di ordinaria follia compaiono i personaggi che nel corso degli anni, poi appariranno con altri nomi e uguali caratteristiche in tutte le sue numerose opere.

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