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mercoledì 14 marzo 2012

Undreground - Haruki Murakami 1997-98


L'attentato del 1995 alla metropolitana di Tokyo – nel quale alcuni adepti del culto religioso Aum diffusero nei treni un potentissimo veleno, il sarin, causando dodici morti e migliaia di intossicati – ha scosso violentemente la coscienza collettiva dei giapponesi, prefigurando le nostre attuali paure. Attraverso una serie di interviste, sia agli affiliati della setta che ai superstiti, Murakami cerca di chiarire i motivi di un gesto così assurdo, e di comprendere che cosa possano aver provato e provino ancor oggi le vittime di quella tragedia: gente comune, che ha vissuto un incubo impossibile da dimenticare.




RECENSIONE

Saggio che in Giappone è uscito diviso in due parti.

1° Andaguraundo (Underground)
Divisa per le linee della metropolitana colpite dagli attentatori. Ogni linea presenta una serie di interviste alle vittime, ovvero ai presenti che bene o male non sono morti quel terribile giorno. Qui Murakami oltre alla prefazione e alla postfazione si limita semplicemente a dare ordine ai diversi racconti, raccolti in precedenza con un registratore e successivamente sbobinati su un computer. L'autore li reimposta semplicemente per dare più forma e coerenza stilistica e poi li manda in stampa (passando prima per diverse revisioni degli intervistati). Tante storie personali, tanti punti di vista, tante voci, che assieme formano un’unica storia con le inevitabili incongruenze e gli inquietanti punti in comune.
La morte e la paura raccontate a più voci. Le storie sono difficili da leggere perché fanno male. Noi non stiamo leggendo un romanzo uscito dalla fantasia dell’autore, ma delle vere storie di paura. Persone che hanno sfiorato la morte e che oggi vivono con i molti problemi che ne sono conseguiti. Bella la postfazione dove Murakami Haruki si chiede <<Dove stiamo andando noi giapponesi?>>

2° Yakusoku Sareta Basho De (Nel Luogo Promesso)
Inizia con una poesia di Mark Strand veramente illuminante. Come nella prima parte la prefazione e la postfazione sono scritte da Murakami. A differenza della prima parte qui l’autore è “più presente” nelle 8 interviste fatte ad alcuni ex membri della setta Aum. Nelle interviste si delinea il profilo personale dei vari (ex)membri, la causa all’iniziazione, la vita all’interno della comunità, si chiede un parere personale sull’attentato , l’uscita dalla setta e come vivono nel mondo civile (o provano a viverlo). Profili semplici e comuni. Abbastanza scontati per chi diventa un membro di un nuovo culto religioso alienante come Aum. Interessante comunque che ricchi e meno ricchi, fossero tutte persone erudite con studi importanti nelle Università migliori del paese. Sarà forse perché parliamo del Giappone(?) dove si da molta importanza all’istruzione. Basti pensare che ogni intervistato nella prima parte raccontando delle sue abitudini sulla metro, aveva sempre un libro o un giornale che leggeva nel tragitto.
Si riflette molto durante la lettura di questo libro. Si pensa alla follia del gesto, alle reazioni delle vittime. Ogni intervistato, nella prima parte, esprime i suoi sentimenti di perdono e condanna verso gli attentatori. Interessante anche perché il Giappone ha una forte connotazione buddhista, soprattutto riguardo alla morte, ma vige ancora l’omicidio di Stato, la pena di morte. Gli affiliati sono entrati tutti perché volevano vivere al di fuori della società. Solo la paura ha consentito loro di uscirne. Ma non di rompere i legami con gli appartenenti al culto e alla comunità e nemmeno di accettare completamente la piena responsabilità di Aum nell’attentato alla metropolitana di Tokyo. Come dice Murakami alla fine del libro << (…), credo che sia necessario per la nostra società analizzare seriamente, alla loro radice, i problemi che l’attentato nella metropolitana ha fatto emergere in maniera tanto tragica. (…). Ma chi cerca un significato alla propria vita in un culto religioso, di solito non è un anormale. Non è un reietto sociale, non è un eccentrico. Si tratta di persone come ce ne sono tante, che vivono attorno a noi. Da un certo punto di vista sono superiori alla norma.>>

Una documentazione da 10 e lode, ma non il mio genere di libro.  

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