I
MURI
a me I muri non mi sono mai piaciuti
o meglio
non mi sono piaciuti nella funzione
per la quale sono stati costruiti
da chi li ha costruiti
mi piacciono i muri
da arrampicarcisi
da farci dei disegni
da farci una pisciata
da farci rimbalzare la palla
io sono cresciuto
in mezzo alla strada
questo non per intenerirvi
ma perché tra le mura
ci si sta
al massimo per dormire
poi è bello
stare fuori
all'aria aperta
tra la gente
rischiando di morire
ma grazie a dio
anche di vivere.
TUTTO PARLA
le sedie parlano
le porte parlano
gli ascensori parlano
i denti finti parlano
gli alberi parlano
le scarpe parlano
le onde parlano
i capelli parlano
le tivù spente parlano
le unghie parlano
il pisello parla
le valigie parlano
gli odori parlano
i fiori parlano
i passi parlano
i pazzi ascoltano.
BARBUDOS
la barba nella sierra si sporcava di fango
i contadini offrivano un rifugio all'ombra di
alberi di mango
ricordi di tango
sfumati sopra ritmi di guinea
e il mondo che sbiancava al passaggio di
un'idea barbuta
e piena d'amore
la gioia era più forte di qualsiasi
inevitabile dolore
la barba cresceva
si faceva più folta
e come una foresta dava un'aria popolare a una
faccia un po' colta
di studenti ribelli
che chiamavano compagni
quelli che un altro barbuto chiamava fratelli e
sorelle
e quando le stelle
rimasero celate dal soffitto di un ufficio
e quando le barbe
divennero l'annuncio di un nuovo sacrificio
il popolo gridò
che barba!!!
ma il senso cambiò
che barba!
che barba!
qualcuno gridò.
ESSERE BIT
un giorno parlando con una specie di
saggio-guru, comunque un uomo carismatico e interessante, lui mi
faceva riflettere sulla mia “ricerca” di libertà convincendomi
che la condizione di “non libertà” è congenita all'uomo in
quanto non potremmo mai essere liberi dal nostro corpo. Questa
prigione che noi abitiamo è il principio e la fine della nostra
libertà. Possiamo imbiancarla, trattarla bene, sporcarla e
maltrattarla ma comunque è lì che dobbiamo vivere. E fino a qui mi
sembra un bel discorso. Riflettevo poi sui muri portanti di questo
nostro edificio-prigione e tra questi ci mettevo un nome e cognome,
con tutto quello che queste due parole contengono: faccia, altezza,
padre, madre, pelle, gusto, occhi ecc. fino all'inesorabile giorno,
mese e anno di nascita che ti colloca lì e di lì non puoi scappare.
Fino ad oggi tutto questo è stato quello che è stato, e lo sappiamo
tutti, è stato il mondo, la storia. In fondo la storia del mondo è
la storia dei suoi miliardi di miliardi di nomi e cognomi, di facce e
numero di scarpe che si sono succeduti fino a qui. Ma oggi sta
succedendo qualcosa e questo è grazie o “per colpa” (non è
importante in questa sede stabilirlo) della Rete. La Rete può
eliminare tutto questo, nella Rete ogni nome può essere uno
pseudonimo, o addirittura il nome di un gruppo di venti persone che
decidono di chiamarsi John Ballerino, nella Rete non c'è notte e non
c'è giorno, non c'è alto e non c'è basso, non c'è corpo e non c'è
calligrafia, c'è solo il bit che viaggia e che prende la forma che
gli vogliamo dare. Che ne dite? Mi sembra, al di là di ogni
giudizio, una cosa molto importante. Che fa riflettere.
SENZA TITOLO
se l'universo è musica
il mondo è lo spartito
io sono una melodia
e la famiglia è l'armonia
sopra alla quale si sviluppa il tema
è lì la chiave di
ogni mio problema
non c'è melodia senza armonia
non c'è ritmica senza tempo
e se la canzone
in fondo
è un artificio
se la melodia
e l'armonia
e la ritmica
sono invenzioni
il suono non lo è
il suono è universo
è fatta di suono
è fatta di suono
la melodia
la ritmica
l'armonia
capire l'armonia
starci dentro
per venirne fuori
come una melodia
che per ogni successione armonica
ci possono essere milioni di melodie
diverse.
D'AMORE
dolce tranquillità
di una notte di città
di un accordo di chitarra
che accarezza l'aria
e si posa su di te
come una piuma
suggerisce alla mia bocca
di baciarti
e siamo soli
eternamente
guardandoci
a luci spente
quello che noi si fa
chiamalo libertà
è puro come il crescere del grano
tutta nella mia mano
come una mela rossa
nuotando
dentro al tempo che non passa
e siamo soli
eternamente
guardandoci
a luci spente
M'ILLUMINO D'IMMENSO
io quella poesia non l'ho mai capita, non
Perché non fosse bella, anzi, lì l'autore ha avuto una grande idea,
se non altro di fare quella poesia tascabile, che tutti la potessero
imparare subito, proprio tutti. Ma non è detto che tutti potessero
viverla, io per primo in quanto la mattina non mi sono mai illuminato
d'immenso, anzi. Ho sbadigliato, ho maledetto la svegliatomi ho
mandato affanculo chiunque fosse nel raggio di trenta metri dal basso
del mio pessimo umore di quando mi devo svegliare presto, che per me
può poter dire anche mezzogiorno, ma non mi sono mai illuminato
d'immenso. O forse l'ho fatto qualche volta, ma è avvenuto al
termine della notte, quando spuntava l'alba, che non è la mattina,
ma tutta un'altra cosa, per me l'alba non è l'inizio del giorno ma
la fine della notte e scusate la sottigliezza ma c'è una bella
differenza.
Ho pure scritto un pezzo che si intitola
gente della notte proprio per
mettere le mani avanti, per dire ragazzi non rompetemi i coglioni per
nessun motivo prima delle due del pomeriggio. Tante volte ho dovuto
svegliarmi presto, prendere treni autobus taxi, e sempre dal vetro ho
osservato il panorama di fronte a me trovandolo assurdo, gente che
alle nove di mattina era lì speditissima verso qualcosa, uomini
vestiti di tutto punto che sfogliavano il giornale come se capissero
perfettamente quello che stavano leggendo. Donne con bambini che
aspettavano al semaforo lo scattare del verde per attraversare quasi
con uno scatto da olimpiadi. Probabilmente, pensavo, tutti loro si
illuminano d'immenso ma io sono rincoglionito e sono qui solo Perché
dovevo per forza svegliarmi a quest'ora Perché il mio mondo come
l'hanno costruito tratta di nottambuli come una minoranza da
schiacciare che non ha a disposizione uffici per fare i documenti
nel pomeriggio o altre cose che si potrebbero benissimo fare alle sei
di sera e invece bisogna farle per forza alle dieci di mattina sennò
crolla il sistema. Ho praticamente rimosso come un trauma infantile
tutti i giorni in cui per andare a scuola dovevo prendere l'autobus
affollatissimi in ore assurde o peggio ancora un anno di fottuto
militare con sveglia alle sei e mezza. Poi ho anche sviluppato una
teoria antimattina. La teoria è così formulata: di mattina il mondo
è popolato di tutte quelle categorie che sono palesemente contro
lo scorrere della vita:
militari, amministratori di palazzi, politici, burocrati di ogni
specie, e questo dona all'aria una brutta energia e per
neutralizzarla l'unico modo è starsene a letto, solo così se ne e
resterà fuori di te. La teoria si sa che non è la pratica ma rimane
un modo per giustificare i propri comportamenti. Poi stamattina mi
sono alzato alle nove, non avevo più sonno, mi sono svegliato senza
niente da fare, mi sono alzato, lo stimolo della cacca era lì come
un simpatico amico al quale è piacevole non dire di no, la finestra
lasciava entrare un venticello niente male e poi ho guardato la mia
ragazza che era già lì sveglia che prendeva il sole sdraiata sul
tetto della casa come un gatto e allora ho capito il successo di
quella poesia. È il sonno che rende tutto negativo. Quando si è
svegli la realtà non può farti niente, anzi il mondo può anche
essere un luogo veramente meraviglioso al di là dell'ora, e
l'universo può arrivare a illuminarti di immenso, cosa difficile da
spiegare a parole, ma si sa che le parole sono limitate mentre la
poesia non lo è, anche se è fatta di parole. Strana cosa questa, ma
vera.
UN PULLMAN NEL DESERTO
che ci fa un pullman
nel deserto
tra l'Egitto e il medio oriente
un pullman con le luci accese
e l'interno vuoto?
Si ferma
sale qualcuno
sono 2 umani
riparte
lo seguo
dalla finestra della mia camera
con l'aria condizionata
come qualcosa
che ho perduto...
...un'occasione
NON POSSO LASCIARLA BIANCA QUESTA PAGINA
non posso lasciarla bianca questa pagina
ti ho acceso computer credendo che accendendoti
avrei avuto qualcosa da scrivere
com'è che si dice
fare di necessità virtù
che poi non c'entra niente
in fondo non c'è necessità che io scriva
niente
di conseguenza quale virtù potrebbe esserci
neanche a dire che sto sprecando carta
perché sto sprecando tempo
ma cosa potrei fare di meglio in una notte
milanese
così
telefonare a qualcuno
mangiarmi qualcosa nel frigo
maurizio costanzo show
boh!
L'ombra del grande boh
cala su di me e come una mano mi stringe
proprio in questo punto
qui
fare della respirazione yoga
concentrare la mente sulla parete della narice
seguire l'aria che entra nel corpo
arriva fino alla bocca dello stomaco
e la rilassa
la massaggia
e via così
scacciare il grande boh
trasformandolo in grande sì o in un grande no
non si può
forse tuffandosi nel grande boh
prenderlo di petto
farselo amico
scrivere di lui
descriverne i confini
cercare i suoi confini
come cercare i confini della notte
il punto in cui la notte diventa alba
il punto esatto
come quando sei su un aereo sopra l'oceano
e dal finestrino guardando avanti
la notte
guardando indietro
la luce
e prendere coscienza di stare sopra una palla
con un lampadone che ne illumina sempre metà
e mentre da una parte è buio e si dorme
dall'altra è giorno
e ci sono delle cose da fare
adesso sei piena di segi
pagina ex bianca
ti salvo col nome
boh
L'OCEANO ATLANTICO TI ARRIVA IN FACCIA
l'oceano atlantico ti arriva in faccia
dietro a una curva
ti arriva in faccia
grigio come metallo
freddo come coltello
caldo come mantello
come l'abbraccio
di tuo fratello
come un arrivo
come una partenza
come dolcezza
come violenza
ti arriva in faccia
come la vita
con i suoi petali di margherita
onda...m'ama
onda...non m'ama
onda...m'ama
onda...non m'ama
LASCIA STARE I MIEI SOGNI
lascia stare i miei sogni capito?
Non chiedermi niente
non so spiegarli
né interpretarli
non sono mica un dottore io!
Che ne so che vuol dire sogno
di fare l'amore
o di nuotare in un mare con onde troppo grandi
e troppo alte
correnti troppo forti
o se segno di litigare con il mio migliore
amico
o di scoprire un'ala della mia casa che
non sapevo nemmeno che esisteva
e infatti nella realtà non esiste
e invece nel sogno è lì
e mi accorgo che non ha il tetto
è tutto in ordine
ma non c'è il tetto
ho sognato di scrivere un pezzo con i beatles
loro erano lì intorno a me
e nasceva questa canzone stupenda e
semplicissima
e io suonavo la chitarra e le mie dita si
muovevano
come non si sanno muovere
e io pensavo
“devo ricordarmi di questo pezzo per quando
mi sveglio”
“devo assolutamente ricordarmelo e appena
sono sveglio me lo registro”
e poi mi sono svegliato
e ho dimenticato la canzone
anche se so che un giorno la ritroverò
Perché tanto è lì dentro di me
non può scappare
deve essere lì da qualche parte
non mi interessa che qualcuno sappia o voglia
spiegarmi
che significa se sogno di andare a fregene
con un motorino con una busta della spesa mezza
vuota
e poi intingo i piedi nell'acqua e un
grooooooosso pesce
(tipo tonno di pinocchio per intenderci, tipo
il signor tonno)
mi gira intorno
e io me ne vado
ricordandomi di aver lasciato il motorino
senza catena
e arrivo nel bel mezzo di una manifestazione
e poi dritto fino a casa mia
che è la casa della mia nonna ma ci vive mia
zia
e poi bob dylan mi prende sotto braccio
e mi dice in italiano
il numero uno è beck
pensa che cazzo di sogno
e non sto qui a dirti gli altri
e quelli che non ricordo
che poi sono di sicuro i migliori
CITAZIONI VARIE DEL LIBRO
Il
viaggiatore trova la sua casa nel muoversi,la mobilità è il suo
equilibrio, il muoversi è il suo modo di essere radicato.
Il
deserto è un posto che annulla il pensiero. Il tempo si adegua allo
spazio e lo spazio è senza fine, senza punti di riferimento, è aria
e luce.
Certe
esperienze hanno bisogno di decantare nell'anima o chissà dove prima
di poter prendere la forma di parole o comunque di espressione.
La
maschera non è ciò che nasconde un'identità, ma ciò che la
rivela.
Assurdo
come qui da noi uno che può pagarsi le cure vive e uno che non può
muore. È importante analizzare sempre e continuamente i nostri
pensieri, e ancora di più tenere sott'occhio tutto ciò che appare
normale, è lì che spesso si nasconde l'orrore.
L'Islam
è affascinante,come questo vento secco che ti graffia la faccia ma
che poi quando ti abitui diventa una carezza.
Forse
viaggiare è un modo per trasfigurare la vita.
Il
mondo vissuto come striscia d'asfalto trasforma una faccia in una
scultura nella memoria.
Il
sistema economico che regola il pianeta è un fottutissimo inganno
che ci sta portando alla catastrofe.
Vorrei
fermare il mondo all'imbrunire quando c'è il sole che accenna a
scomparire e gli uomini tornan da lavorare quella mezz'ora lì con
l'aria fresca quando sul Niger tornan le piroghe e lungo il Tevere
tacciono le auto e la mia nonna guarda dal balcone come ogni sera di
questa stagione.
Timbuctù.
L'inedita sensazione di trovarsi dentro a una città fantasma. Una
città con un passato ricco e un presente morto, con gli abitanti che
se ne vanno, le rotte turistiche che la evitano, e la sabbia del
Sahara che avanza ogni giorno di più, e che un giorno la ricoprirà
e rimarranno solo delle mezze rovine di fango secco.
Quando
si viaggia non si ha a che fare con la realtà, il viaggio è la
forma più antica di realtà virtuale.
Difficile
come un rapporto umano.
Tra
tutte le arti la danza è la più incredibile, è l'unica della quale
non resta niente, è l'unica che vive solo nel tempo che avviene, che
non lascia suoni, non lascia colori, è la negazione della storia in
quanto avviene nel momento in cui avviene e non lascia nessuna
testimonianza di sé, è la gioia di un gelato, il piacere di un
soffio di vento che accarezza la faccia. Per questo vorrei essere un
ballerino, per non avere passato né futuro, per vivere nel
movimento, per vivere la trasformazione senza sentirne il peso, per
volare.
Ho
scoperto il segreto degli occhi dei Tuareg: la distanza. Nel deserto
lo sguardo non incontra ostacoli, è sempre rivolto “oltre”.
Vivere con lo sguardo che non incontra ostacoli, che impara a
riconoscere una palma “sentendola” oltre l'orizzonte, ti cambia
fisicamente. I tuareg come tutti i popoli nomadi della terra, sono
perseguitati dai governi dei paesi tra i quali si muovono, del resto
fa paura questa gente che con lo sguardo supera i confini, anzi non
li vede proprio. Mi ricordo che da bambino, quando studiavo le
geografia e vedevo quelle righe rosse sui libri, pensavo che ci
fossero davvero, magari segnate per terra a dividere gli stati
proprio come sulla cartina politica. Poi ho scoperto che non c'erano,
e il mio sguardo si è fatto un po' più “tuareg”.
Città
del Messico è bella, è dura, è sofferente, è divertente, è
pesante pesante e leggera leggera, un secondo ti sembra il posto dove
vorresti vivere e un secondo dopo c'è un ferito per terra con la
bocca spaccata e qualcuno che scappa e diventa il posto dal quale
bisogna fuggire. Comunque per uno che vive un po' di contraddizioni
con le quali ancora non ha deciso di fare i conti questa è una città
che ti accoglie come un dolce caldo utero e ti culla con una
canzoncina che fa “yo non soy marinero soy capitan, soy capitan,
soy capitan”. Qui nessuno si sente marinero, qui ci vivono ventitrè
milioni di capitanos, ognuno sulla sua barchetta quasi sempre alla
deriva.
Da
noi arriva il caffè che paghiamo cento e quel caffè è coltivato da
gente che per quel caffè riceve uno, i novantanove che rimangono
vanno nelle tasche di gente che il chicco di caffè non lo ha neanche
toccato. Questa da noi si chiama globalizzazione, nelle campagne
dell'America Latina si chiama morte.
Un
bimbo che chiede l'elemosina è l'avvenimento più grave che può
accadere sulla superficie di questo pianeta, non riesco a pagare con
una monetina il mio diritto a voltarmi da un'altra parte, preferisco
rubarmelo e sentirmi una merda.
Il
più grande degli errori commessi nel tentativo di realizzare
l'utopia dell'uguaglianza sociale sia stato proprio di credere che
l'uguaglianza sociale potesse essere di per sé il mezzo e il fine di
ogni comportamento, e che l'unico metro di misura del valore di un
uomo fosse il suo essere comunista, essere un buono o cattivo
comunista.
Gli
apparati rigidi uccidono l'uomo e finiscono per generare apatia e
morte.
Quando
si entra in un Mc Donald's a diecimila chilometri di distanza da casa
si ha un senso di “casa”.
Il
movimento “è” in quanto movimento ritmico.
Atene:
palazzi, smog, suoni folk, dance music banale e asfalto circondano
una collinetta di pietre piene di memoria.
La
cosa più difficile è essere a mezz'aria ed esserlo per giunta senza
averlo scelto, senza un nemico da combattere o un fatturato da
raddoppiare, senza un'idea da inseguire o un partito da sostenere,
senza neanche una squadra di calcio da andare a urlargli dietro
qualcosa.
Tempo
libero. Il più grande spauracchio dell'uomo moderno. Tempo libero.
Cos'hai di tanto terribile?
Ti
amo talmente tanto che voglio stare insieme a te fino a quando vivrò
e per dimostrarti quanto ti amo firmo questo foglio così se un
giorno ti dovessi deludere mi puoi sputtanare davanti a tutti, e poi
sono così contento di volerti bene che voglio rendere partecipi
tutti i imiei amici e parenti di questa gioia con una festa.
La
pena di morte è ciò che rende l'uomo la presenza più indegna del
creato.
Chi
comanda non ha mai il piacere che la gente comunichi, la
comunicazione è il peggior nemico di chi vuole imporre un sistema di
valori in quanto la comunicazione rende liberi e la libertà di
espressione è la negazione del potere inteso come sopraffazione.
La
libertà non può essere un privilegio di pochi.
Io
non sono uno che capisce l'arte,ma sono uno che la ama moltissimo,
non la so spiegare, non la so criticare ma mi lascio colpire.
La
biennale di Venezia è un posto di tentativi, un posto di viaggi
iniziati, di domande senza risposta e di risposte a domande che non
ci facciamo mai.
La
matematica è una grande scienza che trascende la realtà e la
trasfigura e la rappresenta proprio come la poesia.
La
creatività si muove bene legata ai vincoli, svincolare vuol dire
complicarsi la vita, ma complicarsi la vita si sa che è uno stimolo
eccezionale e io credo che la creatività viva di un equilibrio tra
vincoli e stimoli.
Quando
uno è giovane ha più sensibilità verso le cose sincere, non è
ancora complice del “sistema” e allora ne sente la puzza, mentre
crescendo comincia a ingannare se stesso e allora si ritrova a suo
agio laddove c'è inganno, c'è menzogna, è talmente immerso nella
puzza da non sentirla più.
L'evoluzione
passa attraverso porte strette e poi chi lo sa se sono le porte
giuste? Probabilmente sono le uniche.
Gli
oggetti sono prolungamenti di noi, tracciano punti degli spostamenti
della nostra vita, oggetti che lasciamo in giro quasi a segnare il
territorio.
Esistono
mille mondi e un solo mondo, mille periferie di nessun centro. Ci
capita di credere che la nostra sia una realtà e che ne esistano
altre dove i nostri sogni potrebbero realizzarsi, le nostre malattie
guarire, le nostre pene finire e poi ci accorgiamo che dalle altre
parti non è diverso e che i nostri sogni se non li realizziamo qui
non ci servirà portarli su un altro pianeta, è qui che dobbiamo
curarci, è qui che dobbiamo trovare il nostro equilibrio e poi
andare in giro per lo spazio infinito sarà un gioco da ragazzi.
Vale
sempre la pena fare cose senza senso.
Milano
è una città fatta apposta per apparecchiarti nottate tristi e
malinconiche.
La
neve, non puoi mai sapere che ne sarà di lei quando arriverà il
sole sarà ancora neve?
Oggi
decidere da che parte stare non vuol dire decidere se essere per
Prodi o per Berlusconi ma se essere per l'uomo o contro l'uomo.
Il
turismo ha ucciso il viaggio.
Adesso
avrei proprio bisogno del mio amore, che mi facesse un'insalata mega
delle sue e poi stretti stretti sul divano con la sua faccia che si
incastra perfetta come un Lego tra il mio mento e il mio petto e le
gambe che si intrecciano e il caldino che ci si fa stando così
appiccicati.
L'importante
è poter vivere con niente cosicchè vivere con molto sembri sempre
un gioco.
Uno
è attratto dai posti in fondo al mondo Perché pensa che lì potrà
trovare quello che è in fondo a sé stesso.
Più
il viaggio si avvicina alla meta prefissata più la destinazione
finale si sposta.
Il
viaggio non è l'arrivo ma il percorso.
Il
mondo, nel diventare luogo del turismo globale, si sta trasformando
in un immenso “non luogo”.
Si
viaggia sempre in avanti nella misura in cui si procede a ritroso
dentro la propria esperienza umana.
L'evoluzione
consiste nella creazione continua di nuove condizioni di equilibrio
dovute a precedenti squilibri creati in natura dall'uomo o da chi ne
fa le veci, per questo la parola evoluzione può non essere quella
giusta, ma purtroppo quella che esprime il significato di questa cosa
che succede non esiste nel linguaggio parlato degli umani.
...e
sono disordinato, disordinato, disordinate nelle azioni, nei ricordi,
nei pensieri, nei sentimenti, nell'alimentazione, nella sintassi,
negli orari, nella vita...
Nessun commento:
Posta un commento