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venerdì 20 febbraio 2015

Black Cocktail - Jonathan Carroll

Jonathan Carroll torna a incantare i lettori con le sue surreali miscele di racconto fiabesco, realismo quotidiano e inquietudine ad alta tensione. A partire da "Mele bianche", passando per "I bambini di Pinsleepe" fino a "Zuppa di vetro" o al "Matrimonio dei fiammiferi", la scrittura limpida e raffinata di questo romanziere ci incatena alla sua magia. Il narratore di "Black Cocktail", Ingram York, ha perduto il proprio compagno nell'ultimo terremoto di Los Angeles. Nel corso dei vuoti giorni del lutto conosce Michael Bilia, uno strano personaggio che più di ogni altra cosa ama raccontare storie. Tra queste c'è il ricordo della propria infanzia, di quando da bambino veniva bersagliato dagli altri perché grasso, maldestro; e di quanto per lui abbia contato, allora, l'amicizia di Deix, il compagno preferito di Michael, il ragazzo più violento e attaccabrighe della scuola. Il ragazzo che ora è tornato per rivedere Michael. Il ragazzo che ha ancora quindici anni. A partire da questo incontro, una catena di bizzarri avvenimenti coinvolge Ingram in un crescendo di angoscia e di orrore. Fino a quando, osservando i palmi delle proprie mani, il protagonista scoprirà che le linee che li solcano non sono irripetibili e che la sua è un'identità moltiplicata, condivisa. Jonathan Carroll torna, con "Black Cocktail", ai suoi neri enigmi esistenziali, e al colpo d'ala di una scrittura e una sapienza narrativa senza pari.

NOTE A MARGINE


6          Ma la solitudine non fa prigionieri: o ti uccide o ti lascia andare.


25         Il segreto alla base della seduzione come della tortura sta nell'adeguarle alla vittima.


RECENSIONE


Purtroppo anche questo non è che proprio mi abbia fatto impazzire....anche se la trama è molto più lineare di altri e al tempo stesso intrigante. Bella è sicuramente l'idea delle 5 anime uguali che si devono cercare e trovare per essere realmente completi.

mercoledì 11 febbraio 2015

Zuppa di vetro - Jonathan Carroll

Il mondo dei morti è costruito sui sogni e sugli incubi dei vivi. I polipi guidano gli autobus. Dio è un orso polare. E un'autostrada intasata porta direttamente all'inferno. Già una volta Vincent Ettrich e la sua ragazza Isabelle Neukor hanno compiuto un viaggio di andata e ritorno verso la morte. Ora Isabelle porta in grembo un bambino molto speciale, che un giorno potrebbe riordinare quel mosaico in continuo cambiamento che è la nostra realtà. A meno che gli agenti del Caos non riescano a riportarla nuovamente indietro al mondo dei morti, e lasciarla lì una volta per tutte... Il romanzo, seguito ideale di "Mele Bianche", è un romanzo visionario e al tempo stesso una storia d'amicizia.

NOTE A MARGINE

58          Sei quel che porti con te

129         Ma a volte incontriamo certe persone nella nostra vita che per questione di istanti, di giorni, di pochi centimetri non diventano importanti come avrebbero potuto. In un altro luogo, in un altro momento, in un'altra condizione emotiva, saremmo caduti tra le loro braccia, accettando con piacere il loro invito, la loro sfida. Invece le incontriamo quando siamo insoddisfatti, oppure sono loro ad esserlo. LA scintilla che avrebbe potuto scoccare non scocca.

180          Il problema era che Simon Haden aveva una qualità che possiedono pochi uomini, una cosa talmente istintiva che chi ce l'ha non si rende conto di averla. Eppure è l'arma più micidiale del loro arsenale: sanno come farti sentire perfettamente a tuo agio. Per strada, a letto, a pranzo, mentre scopate, ridete, passeggiate o state facendo qualsiasi altra cosa. Puoi respirare tranquillamente quando sei con uno di loro. Non senti la necessità di darti delle arie o di raddrizzare le spalle o fingerti diversa. Sì, quell'uomo voleva infilarsi nelle tue mutande, questo è vero, però voleva anche entrare nella tua testa e passare un po' di tempo insieme a te. Lo sentivi, quand'eri con lui. Sentivi che quando stava con te non esisteva altro posto al mondo in cui avrebbe desiderato essere. Era sinceramente interessato a quello che dicevi e facevi.

RECENSIONE

Mah! Sono un po' perplessa....Per essere definito il seguito di Mele Bianche mi aspettavo un ulteriore sviluppo della storia di Vincent e Isabelle non un mischiarsi di altri personaggi e di altre storie e mondi sempre diversi per poi arrivare di nuovo ai nostri vecchi protagonisti e liquidarli in poche pagine.. non è che mi abbia fatto impazzire questo libro diciamo però che non è nemmeno da buttare.