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mercoledì 14 marzo 2012

1949




Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
Sei la mia carne che brucia
Come la nuda carne nelle notti d’estate
Sei la mia patria
Tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
Tu, alta e vittoriosa
Sei la mia nostalgia
Di saperti inaccessibile
Nel momento stesso
In cui ti afferro.

Nazim Hikmèt

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