Sei
la mia schiavitù sei la mia libertà
Sei
la mia carne che brucia
Come
la nuda carne nelle notti d’estate
Sei
la mia patria
Tu,
coi riflessi verdi dei tuoi occhi
Tu,
alta e vittoriosa
Sei
la mia nostalgia
Di
saperti inaccessibile
Nel
momento stesso
In
cui ti afferro.
Nazim
Hikmèt
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