Il Virginian era un piroscafo. Negli
anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il
suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono
che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario,
dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita
prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che
fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono
che nessuno sapesse il Perché.
NOTE A MARGINE
12 |
Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello
che hanno visto.
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12 |
Perché da una nave si può anche scendere, ma
dall'Oceano...... |
13 |
Perché se balli non puoi morire |
41 |
la gente fa così, è cattiva con quelli che perdono |
56 |
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti
finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti è
infinita la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. |
RECENSIONE
Questo piccolo libricino è la
dimostrazione che in un breve spazio finito può esserci una magia
infinita.
L'immensità, in 88 tasti.
Come può un libricino di 62 pagine
trasportarti in mezzo all'oceano e farti ascoltare musica?
Ti racconto un segreto: dato che questo è un testo teatrale, mi viene sempre da leggerlo ad alta voce, infatto lo rileggo sempre solo quando in casa non c'è nessuno
RispondiEliminaAmica..... un po' mi perplimi.... =)
EliminaMa lo sai che di te accetto pregi e difetti...