YOU
CAN FLY (PUOI VOLARE)
MAKING
OF PETER PAN.
COME
PETER PAN E ' DIVENTATO UN CLASSICO DISNEY
La
storia di Peter Pan ebbe inizio sui palcoscenici di Londra nel 1904
per opera dello scrittore e autore teatrale scozzese James Matthew
Barrie.
Nel
1913 un ragazzino vide una rappresentazione di Peter Pan.
Quel
ragazzino era Walt Disney.
Non
dimenticò mai quel racconto con la sua unica combinazione di
avventura e fantasia.
Nel
1924, Walt vide anche la versione cinematografica di Peter Pan con
Betty Bronson nel ruolo di Peter.
Walt
disney iniziò a lavorare a una versione animata di Peter Pan alla
fine degli anni '30 durante la produzione di Biancaneve
e i sette nani quando era all'apice
della sua creatività.
Walt
Disney stesso scrisse: “L'animazione ci offre diversi vantaggi
rispetto alla messa in scena teatrale che nessuna polvere magica può
risolvere!”.
Nel
1939 Disney acquistò i diritti cinematografici, e agli inizi del
1940 cominciarono a creare lo storyboard.
Gli
acquerelli inediti dell'artista inglese David Hall risalgono alle
prime fasi di lavorazione.
Hall
aveva sviluppato anche l'aspetto visivo di Alice
nel
paese delle meraviglie per
la Disney nel 1938.
In
una delle prime versioni di Peter Pan, Nana viaggia con Peter e i
bambini verso l'Isola Che Non C'è, come si può vedere ammirando i
disegni originali di Hall.
Molti
di questi disegni sono più lugubri dell'originale e più sinistri
dei tipici prodotti Disney.
Nel
1941, la struttura della storia era stata completata.
Ma
la seconda guerra mondiale interruppe il progetto.
Dopo
la guerra Walt Disney riprese la lavorazione di Peter Pan che venne
sviluppato durante gli anni '40 dal punto di vista visivo anche
grazie alla famosa colorista Mary Blair.
La
versione di Peter Pan della Disney offre anche un'altra novità.
Era
la prima volta che Peter Pan appariva come un bambino.
Leonard
Maltin
(film
historian)
<<Fin
dai tempi di Maude Adams nella rappresentazione teatrale erano state
ragazze ad interpretare Peter Pan.
Questa
tradizione venne stravolta da Wla disney che mostrò Peter Pan come
un bambino.
È
solo un bambino animato, ma ha la voce di bambino ed è rappresentato
come tale, così come era previsto che fosse>>
Walt
Disney assegnò il personaggio di Peter Pan all'animatore Milt Kahl.
Leonard
Maltin
<<ricordo
di aver sentito un seminario di Milt Kahl sull'animazione in cui
diceva che la vera sfida per lui era di animare la leggerezza di un
personaggio che rimaneva sospeso in aria.
Non
volava, rimaneva sospeso.
Sono
cose che non pensiamo perché siamo immedesimati nella storia.>>
Nell'animazione
di Capitan Uncino, Walt pensò a Frank Thomas.
Frank
Thomas
(directing
animator)
<<Mi
chiedevo a chi sarebbe spettato il compito prestigioso di Capitan
Uncino.
Poi
sentii che Walt voleva che me ne occupassi io.
Pensai
“caspita, incaricare me di quel cattivo...è davvero comico”.
Lo
sceneggiatore, Ed Penner, lo vedeva come un tipo frivolo,
stravagante. Pensava “questo sì che si chiama vivere, cenare a
mezzanotte, il vino...”
Tutti
particolari da fine intenditore.
Mentre
il regista lo vedeva come un personaggio duro che sparava il cannone
e sparava alla sua ciurma sul veliero.
Era
un personaggio minaccioso per Peter Pan>>.
Walt
sapeva che per la sua versione di Peter Pan, Trilli avrebbe dovuto
essere realizzata come un vero personaggio.
Dalla
fine degli anni '30, ci sono disegni che tracciano lo sviluppo di
Trilli, e ognuno di questi rivela l'ideale della bellezza femminile
dell'epoca.
Marc
Davis
(directing animator)
<<
Io lavorai sul personaggio di Trilli. Trilli era rappresentata come
un fascio di luce che doveva essere un faro luminoso che si muoveva
sul fondo del palcoscenico.
Nel
nostro campo non si poteva usare un fascio di luce, per cui immaginai
il personaggio che tutti conoscono.
È
un personaggio da pantomima, cosa di per sé davvero interessante.
Non
parla, ma sai esattamente ciò che pensa.>>
Margaret
Kerry
(model for Tinkerbell)
<<Io
ero Trilli.
Fui
chiamata per un provino alla Disney, mi dissero: “Vogliamo che
salga su uno specchio, uno specchio su una credenza.
Guarda
in basso, si pavoneggia e improvvisamente vede i suoi fianchi e non è
affatto contenta”.
E
così feci.
Salii
sullo specchio, guardai in basso, vidi i miei fianchi e li misurai.
Battei il piede e mi allontanai.
Mi
chiesero se mi dispiacesse tornare il martedì seguente. Sapevo di
avere l'immaginazione necessaria.>>
L'uso
di Margaret Kerry come modella per Trilli, fu solo uno dei materiali
di riferimento usati dagli animatori per portare Peter Pan sugli
schermi.
Kathryn
Beaumont
(english voice of Wendy)
<<La
seconda parte della mia interpretazione dopo la registrazione, fu
realizzare il film.
Anche
se non era il film che il pubblico avrebbe visto.
Serviva
solo per gli animatori ed era fatto in modo che potessero guardare
l'azione svolgersi.>>
Frank
Thomas
(directing animator)
<<Il
pubblico non capiva quando parlavamo di messa in scena. Noi dicevamo:
“Bè un artista ha bisogno di una modella.” Devi aver qualcuno
per guidarti.
Ma
è anche utile per creare i dettagli e mostrare un personaggio che si
guarda le spalle. Come volge il capo? Con la persona adatta scoprivi
che l'altro braccio si alzava, qualcosa gli arrivava al mento o altri
particolari a cui non avevi pensato.
Molto
spesso questo dava vita alla scena.>>
Dopo
quasi due decenni di lavoro, dozzine di trattamenti e migliaia di
disegni il Peter Pan di Walt Disney era terminato.
Uscì
sugli schermi il 3 febbraio 1953, e fu un successo immediato.
È
rimasto uno dei maggiori film d'animazione della Disney, un classico
molto amato.
Margaret
Kerry (model for Tinkerbell)
<<Cosa
accade in Peter Pan? Finisce bene. Torniamo tutti a casa sani e
salvi.>>
Kathryn
Beaumont
(english voice of Wendy)
<<E'
una storia che ha un significato per tutti. Gli adulti vedono questo
bambino che non vuole crescere.>>
Leonard
Maltin
(film historian)
<<L'idea
di mantenere dello spirito giovanile, di non rinunciare alla propria
fanciullezza è un'idea molto forte e magica che ha una grossa
attrattiva. E, ovviamente, era condita con la magia della Disney.
È
un matrimonio perfetto, Peter Pan e Disney.>>
THE
PETER PAN THAT ALMOST WAS
IL
PETER PAN CHE QUASI FU
La
parte più lunga del processo di creazione di un film d'animazione è
azzeccare la storia. Il processo di sviluppo di una storia può
durare anni.
Provi
idee diverse nei trattamenti dei concetti visivi e negli storyboard.
Alcune rimangono ma molte vengono scartate.
Era
così anche quando Walt Disney dirigeva lo studio. Molti dei film
sono rimasti in preparazione per molti anni prima di entrare in
produzione.
Così
fu anche per Peter Pan.
Peter
Pan avrebbe dovuto essere il secondo film di Walt dopo “Biancaneve
e i sette nani” che uscì nel 1937. Peter Pan uscì nel 1953, 16
anni dopo la nascita della Walt Disney.
Nella
bibioteca dello studio Walt Disney sono conservati tutti i disegni,
alcuni dei quali risalgono agli anni '30 – '40. Molte idee furono
visionate e molte furono scartate.
Peter
Pan nacque come opera teatrale nel 1904 dalla penna di J.
M. Barrie che creò la
storia che tutti conoscono.
Nei
primi anni di lavorazione Disney si concentrò nel trovare un
equilibrio fra un adattamento del testo fedele di Barrie e la ricerca
di nuovi modi di raccontare la storia attraverso l'animazione.
1)
A differenza del Peter Pan di Barrie,
invece di iniziare dalla camera dei bambini, Disney esplorò la
possibilità di aprire nell'Isola
Che Non C'è.
In
questa versione Trilli risulta subito gelosa quando chiede alle
sirene se hanno visto Peter Pan.
Nella
sequenza di apertura i Bimbi Sperduti stanno giocando e vengono
catturati dai Pellerossa. Peter fa la pace con loro e i Bimbi
Sperduti si arrabbiano Perché facendo la pace non gli rimarrà più
nulla da fare.
Vogliono
sentire una vera mamma che racconta una storia come Peter.
Peter
promette di rapire una mamma per loro.
Walt
finì per scartare l'idea di rapire Wendy ritornando al testo di
Barrie in cui è Wendy a desiderare di vedere l'isola.
2)
Un altro approccio diverso all'inizio
è contenuto in un trattato del maggio 1939, basato sul libro di
Barrie “Peter
Pan di Kensington Garden”.
Questa
versione inizia con la nascita di Peter Pan a Bird Island. Racconta
la storia di come volò da Londra all'Isola Che Non C'è diventando
il capo dei Bimbi Sperduti.
A
una riunione di sceneggiatura però Walt cambiò idea dicendo:
“Dobbiamo iniziare immediatamente con Peter Pan che entra in casa
per prendere l'ombra, così la vera storia ha inizio. La nascita di
Peter appartiene a un'altra storia”.
Con
questo approccio, il film si sarebbe aperto sulla casa dei Darling.
Walt e la sua équipe di sceneggiatori esplorarono diverse versioni
della scena della cameretta.
Nel
film Wendy spiega alla madre che tiene l'ombra di Peter Pan nel
cassetto.
3)
In una versione della storia la
signora Darling vede Peter Pan fuori dalla finestra e cattura la sua
ombra.
Come
scrive Barrie: “La balia dei signori Darling è un terranova di
nome Nana. Ciò nonostante è efficiente come una vera bambinaia,e
assolve le sue funzioni in modo diligente rifacendo i letti e
preparando i pigiami dei bambini. Questa notte, i signori Darling
ceneranno fuori, e la signora Darling entra nella cameretta vestita
di tutto punto. È sorpresa nel vedere il volto di un bimbo
misterioso che spia dalla finestra. Il signor Darling entra
arrabbiato cercando di annodarsi la cravatta. La signora Darling
gliela annoda con destrezza. Il signor Darling si calma, ma esplode
di nuovo quando si scontra con Nana e finisce ricoperto di peli di
cane.
Quando
i bambini non sono presenti la signora Darling racconta al marito del
volto misterioso alla finestra, ricordando la visita di uno strano
bambino la settimana prima. Il signor Darling è sicuro che sia il
prodotto della sua vivida immaginazione. Finchè la signora Darling
gli mostra l'ombra lasciata dal bambino. Risulta essere un'ombra
vivace e la signora Darling riesce appena a nasconderla, prima che i
bambini tornino pronti per andare a letto.”
4)
In un'altra versione la storia era raccontata dalla voce
narrante di Nana, la balia, che accompagna i bambini all'Isola Che
Non C'è.
Questa
idea non venne mai realizzata ma questi trattamenti aiutarono a
sviluppare i personaggi.
5)
Nel film Wendy cerca di dare un
bacio a Peter Pan. Ma la gelosa Trilli rovina quel momento tirando i
capelli a Wendy.
Peter
non sapeva cosa fosse un bacio: << “Ti posso dare un bacio?”
chiese lei “Grazie” rispose Peter porgendo la mano. “Non sai
cos'è un bacio?” chiese Wendy. Per non ferire i suoi sentimenti
gli dà un ditale. “Ora” disse Peter “Posso dartelo io un
bacio?” “Se vuoi” disse Wendy porgendogli il volto. Peter le
mette in mano una ghianda. Wendy dice che porterà il suo bacio su
una catenina attorno al collo.>>
Nel
film Wendy, Gianni e Michele vanno tutti
all'Isola Che Non C'è con Peter lasciano a casa Nana.
6)
In alcune versioni, Gianni rimaneva a casa Perché
troppo serio. Come dice l'autore: << “Verrò” disse Wendy
“solo se possono venire anche i miei fratelli”. Peter allora
esamina i sogni dei due. Il sogno di Gianni è noioso e pedante.
Gianni si vede come suo padre, seduto alla scrivania a fare i conti.
“Non lui” dice Peter Pan con disappunto. Peter esamina quindi il
sogno di Michele: Michele combatte contro un pellerossa e afferra una
tigre allo stesso tempo. “Lui va bene” dice Peter.>>.
E
Gianni veniva escluso dall'avventura fino al 1948, quando lo
sceneggiatore Ralph Wright scrisse a Walt di trasformare Gianni in
una copia comica del padre in versione ridotta.
Gianni
vuole proteggere Wendy in questo esperimento pericoloso e cerca di
provare che niente di ciò sia vero. In calce al promemoria Walt
scrisse: “Bene”.
Nel
film vediamo per la prima volta l'Isola Che Non C'è al loro arrivo.
7)
In una versione precedente, la vediamo prima del loro arrivo,
nella sequenza “IL CIRCOLO VIZIOSO”. Mostrava i Bimbi Sperduti, i
Pellerossa e i Pirati che si inseguivano intorno all'Isola.
8)
Per un certo periodo Walt aveva previsto che Wendy
portasse con sé il suo libro su Peter Pan.
Nelle
parole dell'autore: << Wendy tiene stretto il libro mentre
Peter li espone al rischio della cattura, provocando i Pirati che li
attaccano senza esitazioni. Nel fuggire a Wendy casca il libro dalle
mani che viene immediatamente raccolto da
Spugna. Sulla nave, i Pirati scoprono l'immagine di Capitan
Uncino nel libro e ne sono molto divertiti.
Spugna
dà un'occhiata al libro e legge: “Il nascondiglio segreto di Peter
Pan si trova...” è interrotto da Capitan Uncino che gli grida:
“Fammi vedere!”. Spugna strappa la pagina del libro e la porge al
capitano. Una folata di vento solleva la pagina risucchiandola verso
l'oblò. Ne segue una fuga comica che si conclude con la pagina che
finisce in acqua. Il coccodrillo addenta
il foglio, lasciandone solo i margini.>>
9)
Walt e la sua équipe cercarono di inserire la scena del cibo
immaginario.
Peter
porta Wendy e i fratelli al suo nascondiglio dove gli viene offerta
una cena immaginaria.
Sono
seduti intorno a un tavolo. Peter taglia un tacchino immaginario. I
Bimbi Sperduti mangiano cibo immaginario con effetti sonori.
“Peccato
che abbiate bisogno di cibo vero. È più divertente immaginario!”
disse Peter.
La
cena immaginaria è seguita da una vera cena servita dalle fatine.
Idea
bella e originale ma venne tagliata.
10)
Uno dei primi trattamenti del 1939 conteneva una
sequenza dell'opera teatrale di Barrie in cui Peter Pan salvava
Giglio Tigrato rapita da Capitan Uncino.
Ma
a differenza della versione finale del film, Peter e gli altri
scoprono il tesoro dei Pirati nella Roccia del
Teschio.
11)
Una versione successiva dello storyboard li vede esplorare la
Roccia del Teschio e incappare nelle trappole dei Pirati a guardia
del tesoro.
Giglio
Tigrato dava un bacio Pellerossa a Peter Pan che lo chiamava, con il
termine pellerossa, ditale.
12)
Nel film Trilli viene cacciata
Perché ha messo in pericolo Wendy al suo arrivo.
Nelle
prime versioni della storia Trilli veniva umiliata al punto da
spingerla a rivelare il nascondiglio di Peter.
Una
versione inizia con Spugna che racconta a Capitan Uncino dei problemi
tra Peter Pan e Trilli. Questa versione è più dettagliata e Spugna
informa il capitano che Peter ha organizzato una festa per Wendy.
Alla
festa Wendy va a trovare Trilli che tiene il muso in camera sua.
Cercando di sollevarle il morale Wendy toglie dal dito il suo anello
e lo mette in testa a Trilli; come se fosse una corona ricendole che
sarà la reginetta della festa.
Ma
quando Trilli arriva, Peter Pan proclama Wendy regina della festa.
13)
Nel film gli uomini di Capitan uncino catturano Trilli e la
portano alla nave, dove il capitano, toccando i suoi punti deboli, la
convince a rivelare il nascondiglio di Peter Pan.
Ma
in una versione del 1941 Trilli è così arrabbiata con Peter e Wendy
che ci va di sua spontanea volontà dai Pirati.
14)
Nel film Wendy canta ai Bimbi Sperduti una canzone
sulle madri che li rende tristi. Persino i Pirati, giunti al
nascondiglio, si commuovono.
Qualche
anno prima Walt Disney e la sua équipe provarono una versione in cui
i Bimbi Sperduti tornavano a casa con Wendy. Peter Pan spiegava loro
che una volta cresciuti non sarebbero più potuti tornare. Wendy
accusa Peter di essere un egoista molto schiettamente.
15)
In un'altra versione quando i Bimbi Sperduti sentono la
mancanza della mamma, Peter racconta la storia di sua madre e di come
fosse volato dalla finestra.
Al
suo ritorno aveva trovato la finestra chiusa e un altro bimbo al suo
posto.
16)
In alcune versioni precedenti come nell'opera di
Barrie, i Pellerossa fanno la pace con Peter che ha salvato Giglio
Tigrato e promettono di fare la guardia al nascondiglio di Peter.
I
Pellerossa difendono il nascondiglio dall'attacco dei Pirati.
17)
Nel film Capitan Uncino lascia un pacchetto a Peter Pan, una
bomba camuffata da regalo lasciato da Wendy.
Ma
nella versione originale Walt Disney prende spunto da Barrie: sapendo
che Wendy, nelle sue funzioni di madre per i Bimbi Sperduti, dà loro
la medicina prima di metterli a letto, Capitan Uncino avvelena la
dose per Peter Pan.
Trilli
cerca di avvertirlo ma lui non le crede, così lei beve la medicina
prima che Peter possa farlo. Trilli era avvelenata e Peter la
supplica di non morire dicendole quanto sia importante per lui e come
nel testo di Barrie chiede al pubblico, se creda in ciò che Trilli
rappresenta, di applaudire per lei per mantenerla in vita.
Dopo
molte discussioni, Walt decise che chiedere al pubblico di
applaudire, cosa che funziona bene in teatro, sarebbe stato
impossibile da fare al cinema.
18)
Il duello tra Peter Pan e Capitan
Uncino ha sempre fatto parte della storia.
Attraverso
lo storyboard cercarono di creare gag specifiche all'interno della
scena del duello, inclusa una sequenza che mostrava Trilli e i
folletti unirsi alla lotta volgendo la situazione a loro favore.
Persino
il finale passò attraverso fasi diverse, finchè Disney non si
dimostrò contento della risoluzione della storia.
19)
In una versione Peter Pan dà ai Bimbi Sperduti la chance di
tornare a casa.
20)
In un'altra Nana è l'unica a vedere la nave allontanarsi.
Ma
alla fine Peter Pan riporta Wendy e i suoi fratelli a casa e ritorna
all'Isola Che Non C'è con i Darling che li vedono dalla finestra.
WHY
I MADE PETER PAN
LA
PAROLA A WALT: “PERCHE ' HO CREATO PETER PAN”
Per
creare il dvd in edizione limitata di Peter Pan, RON
CLEMENTS e JOHN MUSKER Animators
- Directors Walt Disney Feature Animation hanno trovato negli archivi
un articolo scritto da Walt Disney intitolato
“Why I Made Peter Pan”
(Perché ho creato Peter Pan).
Apparve
nell'aprile del 1953, un paio di mesi dopo l'uscita del film, in una
rivista chiamata Brief che ora non esiste più.
In
quell'articolo Walt Disney spiega il significato di questa storia per
lui. È stata una rara opportunità per gli animatori Disney
scoprirlo con le parole di Walt.
<<
Sono sempre stato affascinato dal mondo
dell'animazione fin da piccolo.
Ebbe
tutto inizio quando ero bambino. Ogni sera, dopo cena, mia nonna
prendeva i volumi delle favole dei Fratelli Grimm
e di Hans Christian Andersen. Ci
riunivamo attorno a lei per ascoltare quelle storie che conoscevamo
bene, e che avremmo potuto ripetere parola per parola. Tra tutti i
personaggi delle fiabe, quello che amavo di più era Biancaneve.
Per
il mio primo lungometraggio d'animazione, avrei fatto,
inevitabilmente di lei, l'eroina.
Oltre
a Biancaneve amavo particolarmente Peter Pan.
Lo scoprii in modo ancora più eccitante.
Vivevamo
in una fattoria e un giorno mentre andavo a scuola, vedemmo dei
manifesti intriganti. Una compagnia teatrale itinerante avrebbe
visitato Marceline per presentare l'opera Peter Pan con Maude
Adams. Dovemmo svuotare due salvadanai per
acquistare i biglietti, ma a me e mio fratello Roy
non ci importava. Per due ore fummo trasportati all'Isola Che Non C'è
con Peter Pan e i suoi amici.
Conservai
molte immagini di quello spettacolo ma la più emozionante, era la
visione di Peter Pan che volava.
Poco
dopo Peter Pan venne scelto per la rappresentazione scolastica e a me
fu per messo di interpretare Peter. Nessun attore si identificò
meglio di me nel ruolo che stava interpretando. Ero più realistico
di Maude Adams almeno in un particolare: volavo davvero per aria. Roy
usò un sistema di cavi per farmi volare. I cavi si spezzarono e
volai direttamente in mezzo al pubblico.
All'inizio
della mia carriera, Peter Pan era una dei primi soggetti che volevo
realizzare. Ci volle molto tempo però Perché iniziassimo a lavorare
alla storia. Innanzitutto ero restio ad iniziare finché non avessi
potuto rendere giustizia ad una fiaba così popolare.
Le
tecniche di animazione si stavano affinando ma non erano abbastanza
sofisticate per raccontare la storia di Peter Pan così come la
volevo io.
Iniziammo
la produzione solo nel 1947. Quando ci sedemmo a tavolino trovammo
difronte a noi un dilemma. Peter Pan era un'opera totalmente
fantastica, non si può costruire la magia dal nulla.
Dovemmo
creare un mondo immaginario in modo che i milioni di amanti
dell'opera teatrale di Barrie rappresentata
per la prima volta nel 1904, avrebbero
riconosciuto e approvato la nostra interpretazione.
Trovammo
la chiave del nostro approccio nelle parole dello stesso Barrie:
“Niente d'importante accade dopo aver raggiunto l'età di 12 anni”.
Aveva
anche questo sentito desiderio: “Se solo potessimo rimanere bambini
per tutta la vita”.
In
queste due frasi c'era il segreto che l'autore aveva capito: la
realizzazione che nessuna esperienza delle nostre vite può
pareggiare quella di un bambino, a cui ogni cosa nel mondo appare
nuova, luminosa e piena di meraviglie.
Ciò
che Barrie sperava di realizzare e che dovremmo fare adattando il suo
testo, fu di ricreare il mondo dei bambini ma che fosse un mondo in
cui gli adulti avrebbero trovato il loro posto.
A
dimostrazione di quanto fosse difficile creare questo mondo
illusorio, abbiamo scoperto che lo stesso Barrie era un fascio di
nervi alla storica prima della sua opera teatrale a Londra.
Aveva
paura del pubblico, della piccionaia, gli spettatori incalliti nei
posti economici. Non avrebbe dovuto preoccuparsi. Quando al pubblico
venne posta la celeberrima domanda: “CREDETE
NELLE FATINE?” risposero all'unisono “SI!”.
Peter
Pan ebbe successo innanzitutto presso gli adulti, il pubblico
sofisticato delle prime a teatro che tornò a rivedere l'opera.
Passarono
diversi giorni prima che i bambini lo vedessero. Ma quando lo fecero
se ne appropriarono. Da allora Peter Pan è diventata un'opera unica
a teatro: un racconto di fate per bambini e adulti.
Le
difficoltà nel ricreare il mondo di Barrie erano notevoli; ma erano
anche stimolanti ed eccitanti. Gli appunti di scena di Barrie
annotati duramente durante le prove, ci sono estremamente utili. I
suoi concetti dei personaggi e le loro realizzazioni, le loro
reazioni a eventi magici e strane circostanze ci fanno capire meglio
cosa avesse in mente di quanto possano farlo lo stesso dialogo e la
descrizione delle scene.
Il
suo intento non era quello di limitare la portata della storia alle
dimensioni del palcoscenico. Potevamo trovare l'Isola Che Non C'è
dove volevamo. Il campo dei Pellerossa. La baia delle Sirene. I
sentieri dei Bimbi Sperduti. Il golfo con la barca dei Pirati. La
caverna dell'isola del Teschio.
Tutti
i misteriosi luoghi della fantasia geografica di Barrie potevano
essere rappresentati dalla nostra immaginazione. Non c'è nessun
miracolo che la nostra mente non possa concepire o le tecniche di
animazione non possano creare.
Non
avevamo bisogno di cavi per far volare Peter e Wendy e i loro
compagni d'avventura oltre i tetti delle case.
Potevamo
staccare Peter dalla sua ombra fuggevole con la matita di un
animatore.
Potevamo
far brillare Trilli come una lucciola mentre saettava nello spazio e
farla comunicare attraverso delle campanelle.
I
nostri strumenti erano diversi da quelli che aveva a disposizione
Barrie 50 anni prima.
Credo
che per certi bersi ci siamo avvicinati di più al suo concetto
originale di qualsiasi altra persona.
Ma
sono lo stesso Peter, la stessa Isola
Che Non C'è, la stessa Trilli
e la stessa famiglia Darling che
abbiamo sempre amato.>>
TINKERBELL
: A FAIRY' S TALE
TRILLI
: STORIA DI UNA FATINA
Ha
una grande personalità ma è piccina. E con una manciata di
polverina magica ti può far volare. Il suo nome è , ed è la
fatina più dinamica e amata di tutte.
C'era
una volta una bellissima fatina di nome Trilli.
È
nata dall'immaginazione dello scrittore J. M. Barrie
che le diede vita nella sua opera teatrale del 1904, Peter
Pan.
La
prima volta che Trilli apparve al mondo fu nell'anteprima dell'opera
di Barrie.
Sul
palcoscenico era solo un fascio di luce saettante. Comunicava
attraverso il suono delle sue campanelle.
Visto
che Peter era l'unico che potesse comprenderla, traduceva lui i suoni
per i bambini.
Trilli
fece la transazione dal palcoscenico allo schermo nel 1924 in un
adattamento muto di Peter Pan.
Era
la prima volta che Trilli appariva come un personaggio in carne e
ossa.
Nel
suo debutto cinematografico appare come una creatura luminosa ed
eterea, una fatina libera e caparbia. La sua interpretazione era
accattivante e magica.
Jerry
Beck
(animation historian)
<<
La Trilli del film muto è una fatina stravagante. Ha un lungo abito
svolazzante. Ha una corona in testa. E i capelli sciolti. È
chiaramente una fatina magica.>>
La
seconda volta che Trilli apparve sul grande schermo fu negli anni '50
quando Walt
Disney iniziò a
lavorare al suo film d'animazione, Peter Pan.
A
Marc Davis, uno degli animatori di maggior talento della Disney
spettò il compito di dare vita e forma a questa fatina
imprevedibile.
Marc
Davis
(original Tinkerbell animator)
<<
Mi venne chiesto di visualizzare Trilli. Sapevamo che doveva essere
un vero personaggio, e non semplicemente un fascio di luce. Non
parla. È un personaggio da pantomima, cosa di per sé molto
interessante. Non parla, ma sai cosa sta pensando.>>
Difronte
a questa sfida gli animatori sentirono di aver bisogno d i una
modella per dare corpo a Trilli.
C'è
chi disse che era ispirata a Marilyn
Monroe, ma Marilyn
Monroe non era ancora famosa all'epoca in cui la Disney produsse
Peter Pan.
La
vera ispirazione per gli animatori fu l'attrice Margaret
Kerry.
Margaret
Kerry
(model for Tinkerbell)
<<
E' come un sogno per me poter dire: “Sì, sono io la modella di
Trilli!”.
Quando
arrivavo trovavo Marc e Gerry Geronimi accanto alla cinepresa. Mi
mostravano lo storyboard che avevano preparato, cosa avevano in mente
e mi dicevano cosa volevano che facessi. Segnavano lo spazio nel
quale volevano che lavorassi.
Dietro
di me c'era questo grosso cyclorama blu e nient'altro in genere sul
set.
Talvolta
c'era un oggetto di scena. È da lì che nasce la pantomima. Perché
devi capire dove stanno le cose e tornare nelle posizioni indicate.
Mi
spiegavano cosa volevano che facessi. Poi diventavo Trilli davanti
alla cinepresa.>>
Distribuito
nel 1953 il Peter Pan di Walt Disney riscosse un grande successo.
La
forte personalità e l'indipendenza di Trilli fecero di lei un
personaggio molto amato dai ragazzi di tutte le età. Trilli è una
star.
Don
Hahn
(execo VP, creative development producer Walt Disney feature
animation)
<<
Trilli ha un grande senso dell'umorismo. C'è un senso di beffarda
comprensione. Sembra un personaggio innocente ma non lo è. E di
sicuro, se eri un bambino dell'epoca, ti sarebbe piaciuta Trilli
perché era graziosa. >>
Una
delle cose che bisogna sapere delle fatine è che sono animate dalle
loro emozioni. Persino Trilli può avere un temperamento focoso.
Paula
Sigman
(Disney historian)
<<
Trilli esprime le sue emozioni. Non le nasconde, non si comporta in
modo sofisticato, non le viene in mente di fare le cose in modo
discreto e riservato. Ciò che pensa è sempre evidente.
Trilli
vive nel momento. >>
Poiché
le fatine sono così piccole e sempre in movimento, hanno,
sfortunatamente , spazio per un solo sentimento alla volta. L'unica
emozione che Trilli non riesce a controllare è il suo amore per
Peter Pan.
Paula
Sigman
(Disney historian)
<<
Peter la dava per scontata, lei era pesante, era fastidiosa, era
divertente quando aveva bisogno di lei, ma Peter pensava solo a sé.
>>
Trilli
viene dall'Isola Che Non C'è, un posto dove non ci sono regole. È
emancipata, una fatina all'avanguardia.
Margaret
Kerry
(model for Tinkerbell)
<<
E' la donna di oggi. Senza alcun dubbio. Le donne possono fare
tutto. Proverò questo è farò quello che voglio. Nessuno le ha
detto che non è così che si comportano le signore. >>
Jerry
Beck
(animation historian)
<<
Trilli rappresenta una femminista, una donna estremamente
intelligente... >>
Trilli
ha tutto ciò che desidera. È una fatina moderna che decide per sé
e vive la vita senza remore.
Le
qualità magiche di Trilli e il suo fascino universale fecero di lei
la scelta ideale come ambasciatrice della Walt Disney . Perché è
una fatina... può essere ovunque in qualsiasi momento.
Bill
Cotter
(author e historian)
<<
Trilli era il personaggio ideale per aprire il programma televisivo.
Ed era l'ideale punto di raccordo. Era anche perfetta a Disneyland,
quando volava sopra al castello annunciando i fuochi d'artificio.>>
Don
Hahn (execoVP, creative
development producer, Walt Disney feature animation)
<<
Era la custode che apriva i cancelli e diceva: “Ecco il mondo
meraviglioso di Disney” >>
Persino
ora continua l'influenza di Trilli. Il personaggio di Ariel ne La
Sirenetta è ispirato
alla libertà di pensiero di Trilli.
Trilli
era lo spirito indipendente antesignano di tutta una nuova
generazione di eroine nei film della Disney.
E
per via della popolarità di Trilli non deve sorprendere se presto
sarò la protagonista di un film tutto suo.
Don
Hahn
(execoVP, creative developement producer, Walt Disney feature
animation)
<<
Trilli per me è....magica. È un personaggio fantastico. Ed è molto
bella. >>
Paula
Sigman
(Disney historian)
<<
Trilli ha sempre rappresentato per me la magia della Disney.>>
Jerry
Beck
(animation historian)
<<
Trilli non solo incarna la magia della Disney, ma il nuovo potere
delle donne.>>
Margaret
Kerry (model for Tinkerbell)
<<
Rimane adorabile come lo è sempre stata. Ha quel senso di libertà e
di avventura che la gente cerca. >>
Marc
Davis
(original Tinkerbell animator)
<<
E' un personaggio da pantomima. Non parla ma sai perfettamente cosa
pensa. È meravigliosa, anche per le sue campanelle. >>
Trilli
è un personaggio
immortale, l'essenza di tutto ciò che è possibile quando una fatina
rispetta ciò che è.
E,
alla fine, Trilli vive sempre felice e contenta e continuerà a
invitare i bambini di tutte le età a visitare un mondo magico.
Trilli
porta con sé la magia dell'Isola Che Non C'è.
Quando
siamo con Trilli non dobbiamo crescere mai.