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mercoledì 25 marzo 2015

Il corso prematrimoniale - 2° incontro

Eccoci al nostro secondo incontro.
In questo oltre a ribadire il concetto del matrimonio come vocazione e che diventando una sola carne non ci si sposa solo in Chiesa, ma nella Chiesa sposandosi nel signore, abbiamo approfondito il concetto di Matrimonio come Amore.


1. A SUA IMMAGINE

Il Matrimonio = Immagine dell'Amore di Dio

Dal libro della Genesi ( Genesi 1, 27)
" Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine sua lo creò; maschio e femmina li creò".

Ciò che rende l'uomo e la donna "ad immagine di Dio" non è l'aspetto esteriore, ma la capacità di amare. Accogliere l'altro o l'altra nel Sacramento del matrimonio significa dare visibilità a questo amore che già ci appartiene, che già - dalla Creazione - dimora in noi nei nostri cuori. Allora dobbiamo, giorno dopo giorno, purificare il nostro amore. Amare ad immagine di Dio.


2. DIO = AMORE

Il Matrimonio = Amore partecipato

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo
"Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perchè Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perchè noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati."

L'Amore, per sua natura, ci porta sempre fuori di noi, verso l'altro. Così due persone che scoprono di amarsi sono attratte l'uno verso l'altra. Anche Dio, per amore è uscito "fuori di sè" e ci è venuto incontro nel suo Figlio Gesù. L'Amore smuove sempre. Guardando come ha amato Gesù eviteremo chiusure dovute ad amore egoistici.


3. TRE E' MEGLIO DI DUE

Il Matrimonio = Amore in azione

Dal libro del Qoelet
"Meglio essere in due che uno solo, perchè due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto."

Il Matrimonio è la scelta posta da due innamorati come esito di un percorso nell'amore. Il Matrimonio "cristiano" è la scelta di due innamorati che partecipano all'Amore di Dio e fanno partecipare Dio del loro amore. Sposarsi in Chiesa è sposare il Signore e permettere che il nostro amore sia più forte e vero perchè "tre è meglio di due"!


L'AMORE PIU' GRANDE

Il Matrimonio non è qualcosa che appartiene agli sposi, ma a Dio, la vita dei due coniugi è nelle sue mani. 
Allora accade che gli sposi possono trovarsi davanti ad imprevisti, difficoltà, scelte, che possono anche rivelarsi dolorose e comportare la perdita dei propri progetti, dei propri sogni. Altre volte il dolore, volontariamente o involontariamente, può venire proprio da chi meno te lo aspetti: dal coniuge, da un figlio, da un genitore...è questo il momento in cui ci viene chiesto un supplemento di amore. 
Come fare? Anzitutto, quando possibile, aiuta quel tenere sempre "Gesù in mezzo" tra gli sposi, come promette il Vangelo: la presenza spirituale di Cristo tra coloro che si amano è luce nelle scelte, pace nelle trepidazioni, coraggio e speranza nelle difficoltà. Ma perchè ciò si realizzi i due sposi sono chiamati ad amarsi come Gesù ci ha amati: è questa la misura dell'amore perchè una famiglia dia unita con Gesù presente spiritualmente in mezzo ad essa. Gesù ci ha amati fino a dare la vita per noi, questo dunque è il limite con il quale dobbiamo amarci: essere pronti a dare la vita l'uno per l'altra, nelle piccole cose concrete di ogni giorno, pronti a perdere le proprie ragioni, le proprie idee, ad ascoltare, a comprendere, a perdonare, per il bene comune. Poi una certezza ci può aiutare: "Dio ci ama immensamente, Dio ci ama immensamente!" Gesù (che è Dio) dopo essersi fatto uno di noi e aver condiviso la nostra vita, dopo esser passato per le strade della Palestina insegnando e guarendo i malati, è morto in croce, solo, abbandonato da cielo e terra, per noi, per ognuno di noi, condividendo fino in fondo la nostra sorte. Egli aveva il Cielo: lo ha perso per noi facendosi uomo; aveva la Vita, la salute, gli amici, la fama e ha perso tutto per noi morendo in croce; gli restava la Madre, Maria, e ce l'ha donata dall'alto della croce. Gli restava solo il suo rapporto con il Padre e ci ha donato anche quello gridando dalla croce "Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?" facendo così di noi altri figli di Dio e suoi fratelli...
Sì! Dio ci ama immensamente e noi dobbiamo fidarci di questo amore. Egli con la sua croce ed il suo "abbandono" ha dato un senso ad ogni nostro dolore. e' questo l'amore più grande ed anche noi, fidandoci del suo amore, possiamo vedere il suo volto in ogni dolore, amare Gesù in esso, dargli un senso, offrirlo e superarlo. Sei malato? Egli si è fatto malattia e morte sulla croce per amore di ognuno di noi. Ti senti tradito?  Gesù si è lasciato tradire per amore nostro. Sei solo? Egli è stato abbandonato da tutti per amore nostro. Hai sbagliato? Gesù benchè innocente si è fatto trattare da peccatore per amore nostro. C'è un distacco? Egli ha provato per noi il più grande distacco che si possa immaginare quelllo tra Dio - Figlio che non sente più Dio - Padre...
Con il suo esempio, Egli ci ha fatto capire che il vero amore richiede di spostare se stessi, di vivere per l'altro, nelle piccolo cose quotidiane, fino a dare la vita. Il Suo amore ci interpella individualmente e ci chiama a una risposta d'amore. Partendo da questo amore, sicuri che siamo nel cuore del Padre, possiamo ripartire ogni volta, amando, sforzandosi continuamente di fare il bene dell'altro, facendo di ogni ostacolo un trampolino di lancio.



A presto ALi
PS. Tutto ciò che leggerete sul corso prematrimoniale non sono cose inventate da me o opinioni personali, ma è la copia esatta delle schede che ci hanno consegnato durante il nostro percorso. 

domenica 1 marzo 2015

Il corso prematrimoniale - intro + 1°incontro

Eh già!! Pensavate di scamparlo ed invece vi tocca se vi sposate in chiesa!
Non crediate che sia una tortura o un covo di ciellini pronti ad additarvi o a imporvi le loro convinzioni, è solo un percorso che, comunque, fa riflettere sul significato del matrimonio e sul passo che state per compiere.

La nostra parrocchia ha organizzato 11 incontri di cui 4 con il Centro per la famiglia 1 ritiro spirituale e gli altri 6 con i sacerdoti e le coppie guida (nel nostro caso 5 coppie sposate e con figli che aiutano i futuri sposi ad affrontare il percorso prematrimoniale facendo da mediatori tra sacerdoti e sposi)

Partiamo dall'inizio: se vi volete sposare in chiesa dovete fare questo corso... dico che dovete per un semplice motivo, pare che il corso sia facoltativo ma a fine corso rilasciano un attestato che farà parte della documentazione necessaria per sposarsi... quindi se non fate il corso non avrete l'attestato che non vi permetterà di sposarvi...quindi non è facoltativo come ci vogliono far credere, è obbligatorio.

Noi al corso eravamo in circa 30 coppie, tutte piuttosto giovani e ovviamente tutte residenti nella nostra zona. Gli incontri con i sacerdoti si sono svolti in questo modo, una prima parte (dalle 20:45 alle 21:30) in cui il sacerdote introduceva l'argomento della serata a tutte le 30 coppie presenti e dava degli spunti di discussione che successivamente (dalle 21:30 alle 22:30) si sarebbero affrontati in separata sede, divisi in gruppi di 5/6 coppie con la rispettiva coppia guida.

1° incontro

Non è stato come ce lo immaginavamo! Abbiamo cominciato con il sacerdote (Don Giovanni) che ci ha spiegato come sarebbero funzionati gli incontri e presentandoci le coppie guida, poi ha fatto un semplice domanda ai mariti:
"Come mai siete venuti a fare il corso prematrimoniale?"
e dopo che ogni marito singolarmente ha dato la sua risposta è iniziata la serata.

Abbiamo per prima cosa letto un passo del Vangelo secondo Marco (capitolo 10) molto significativo, che ritroverete poi anche come possibile Vangelo per il vostro matrimonio in cui Gesù invita i suoi interlocutori a riscoprire la volontà originaria di Dio sul matrimonio.
Ed è proprio questo il percorso che deve fare ogni coppia, se vuole trovare il senso autentico della propria storia d'amore: nel progetto di Dio su di essa c'è il segreto della sua dignità e felicità. E Gesù, rimandando ai testi della Genesi, ci consegna la profonda visione del matrimonio che si condensa attorno alla concezione del matrimonio come "alleanza". Il vertice di questi riferimenti biblici che fonda anche l'indissolubilità del legame sponsale è la vocazione della coppia a diventare "una sola carne". 
Se poi valorizziamo il contesto in cui l'insegnamento sul matrimonio è post, dobbiamo apprezzare come questo detto di Gesù sia inserito nel quadro del cammino verso Gerusalemme, con tante varie problematiche che discepoli e avversari gli sottopongono. Rispondendo a esse, Gesù delinea una figura della sequela del discepolo sulle orme del Maestro. Ebbene, la coppia vive il suo cammino discepolare precisamente assumendo fino in fondo il compito di costruire la realtà di una sola carne. Proprio perchè questo è un percorso, saranno necessarie le virtù del cammino: il coraggio, la pazienza e la perseveranza. Questo emerge dal fatto che il traguardo della sponsalità non è prefissato dalla coppia a se stessa, ma indicato dalla volontà promettente di Dio che, se comanda è sempre per assicurare il bene che rende sensato tale comando. E' bene che l'uomo non sia solo!
Precisiamo meglio il senso di quell'una sola carne, chiarendo il significato di tale unità, che non può riferirsi ad una semplice aggregazione di corpi fisici, bensì alla comunione profonda della relazione sponsale, quella che costituisce il corpo nuziale. Allora intendere l'unità in termini di relazione significa che i due non sono più pensati a prescindere l'uno dall'altra. Piuttosto la relazione sponsale, secondo il progetto di Dio, che la vuole come alleanza, esige che nulla resti escluso da essa.
L'essere una sola carne non riduce il matrimonio a un contratto garantito dal diritto statale. Se i due sono chiamati ad essere una sola carne, il partner non è proprietà dell'altro, ma la compagna o il compagno, che liberamente si incontrano ed elaborano insieme un progetto nuziale, cercando sinceramente la vocazione ricevuta da Dio.

Questo è stato il nostro primo incontro, il significato del matrimonio non vissuto solo come una scelta ma come una vocazione che rende l'amore della coppia unico e indissolubile.

A presto ALi
PS. Tutto ciò che leggerete sul corso prematrimoniale non sono cose inventate da me o opinioni personali, ma è la copia esatta delle schede che ci hanno consegnato durante il nostro percorso.