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mercoledì 22 gennaio 2020

Cose che nessuno sa - Alessandro D'Avenia

Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'"Odissea": così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.

NOTE A MARGINE

p.172          "Dai nonna racconta... Com'è un bacio?". " Gioia mia, quello che so è che cerchiamo la vita. Il nostro respiro non ci basta e vogliamo il respiro di un altro. Vogliamo respirare di più, vogliamo tutto il fiato di tutta la vita. Nrlla mia terra le persone che ami le chiami ciatu mio: "respiro mio". Si dice che la persona giusta è quella che respira alla stesso ritmo tuo".

RECENSIONE

Secondo libro di D'Avenia che leggo e ultimo che possiedo. 
Questo è un po' diverso da quello precedente, la storia di Margherita adolescente si intreccia alla storia di Eleonora, madre di Margherita, che deve gestire e affrontare l'abbandono da parte del marito, e con la storia di lei e Giulio, che intraprendono questo viaggio alla ricerca del padre di lei,  e con la storia del professore di italiano e di Stella. 
Non so che dire di questo libro.. la storia del professore mi è sembrata un po' buttata dentro con la forza, il libro in sè sotto certi aspetti mi ha coinvolto e convinto più del precedente, per altri mi è sembrato più banale. 
Resto dell'idea che sia uno che l'altro siano libri piuttosto leggeri (nonostante le tragedie che succedono al loro interno) ma restano comunque un buon passatempo.


lunedì 6 gennaio 2020

Bianca come il latte, Rossa come il sangue- Alessandro D'Avenia

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.

NOTE A MARGINE

p.14           La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della nostra vita, anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata.

p.40           Una vita senza sogni è un giardino senza fiori, ma una vita di sogni impossibili è un giardino di fiori finti

RECENSIONE

Alcuni lo definiscono straziante per la storia di Beatrice, ma io non l'ho vissuta così male. Quel che intendo dire è che, ho vissuto la rinascita, l'amore, la presa di consapevolezza in questa storia tra sedicenni dove però vengono esaltati i valori della vita e dell'amore.. e quelli sono universali e non hanno età. Come se tutto il male che c'è in questo libro, l'autore con il suo protagonista Leo riesce comunque a trasformarlo in vita. La scrittura non è delle migliori, è una sorta di flusso di coscienza di un sedicenne innamorato, che odia la scuola e i professori, che non vuole parlare con i genitori.... cose che sono successe a tutti alla sua età e pensavamo le sue stesse cose  con il suo stesso filo logico.