NOTE A MARGINE
58 | Sì, apprezzavo le auto e gli aerei e la loro capacità di comprimere il tempo, ma una volta a bordo dell'uno e dell'altra, ecco che il tempo tornava a essere al rallentatore, anzi pareva rallentare il doppio. Ma avere che fine aveva fatto il teletrasporto? Non avremmo dovuto avere il teletrasporto, a quest'ora? Ce l'avevano promesso decenni fa! E aveva un senso, cazzo se ne aveva. Teletrasporto. |
373 | I pensieri sono fatti d'acqua e l'acqua trova sempre una strada. |
RECENSIONE
Come dicevo nella recensione di "LA FAME CHE ABBIAMO" di Eggers, è stato un racconto a spingermi a dare un'altra possibilità all'autore (e anche la copertina devo dire che ci ha messo del suo).
La copertina appunto è particolare perchè è proprio dalla copertina che comincia il racconto e aprendolo non si trova nessun frontespizio.
Le prime quattro righe introducono al libro dicendoci subito da dove nasce l'idea del viaggio intrapreso dai protagonisti, ma ci dice anche quale sarà la fine di uno dei due protagonisti che però non leggeremo mai perchè il libro si conclude due mesi prima che questa fine avvenga.
Per il resto, la storia è piuttosto semplice: dopo la morte del loro amico Jack e avendo un sacco di soldi da spendere Will e Hand decidono di fare un viaggio intorno al mondo (che non sarà propriamente in torno al mondo) e di disfarsi dei soldi aiutando la gente dei posti che visiteranno.
C'è solo un problema, Will è un tipo un po' particolare, ci sono riflessioni, lunghi dialoghi e lunghe digressioni che in realtà non esistono se non che nella sua mente.
Il lettore viene sballottato dentro e fuori dalla testa di Will e dopo un po' diventa piuttosto pesante.
Il libro però trasmette bene quel che la quarta di copertina annuncia cioè "la presa di coscienza da parte di due giovani, della sofferenza e della morte, ma anche dell'inebriante imprevedibilità dell'esistere. Una storia estremamente estremamente personale ma anche un'allegoria morale sulle difficoltà degli americani a confrontarsi con il mondo intorno a loro".
Non consigliato, ma non demordo...ci riproverò con "L'OPERA STRUGGENTE DI UN FORMIDABILE GENIO".