Nakata è un vecchio che
capisce la lingua dei gatti mentre Kafka è un quindicenne con la
maturità di un adulto. Il primo fugge da un delitto sconvolgente,
il secondo da una sconvolgente profezia. Inquietante, avvincente e
visionario, Kafka sulla spiaggia,
è il romanzo che consacra Murakami come uno dei più grandi
narratori contemporanei.
Nelle
parole di Giorgio Amitrano: “Kafka sulla spiaggia
sembra scritto in risposta a un imperativo altrettanto misterioso e
categorico, con rigorosa precisione di dettagli eppure al di fuori
di ogni logica convenzionale, come obbedendo agli ordini
dell'inconscio. Mentre ci addentriamo incantati nel suo labirinto e
ci perdiamo nei vertiginosi meandri della vicenda, abbiamo
l'impressione che Murakami stia scoprendo la storia insieme a noi,
viaggiando sulle tracce di Kafka e di Nakata con la stessa nostra
curiosità, stupore e sete di avventura. Si legge Kafka
sulla spiaggia così come il
suo autore deve averlo scritto: con la sensazione di entrare a occhi
aperti in un sogno visionario e risonante di profezie, dove le
scoperte e le rivelazioni si susseguono, ma il cuore più profondo
resta segreto e inattingibile”.
NOTE A MARGINE
4 | ma anche se vai più lontano che puoi, non è detto che riuscirai davvero a fuggire da qui. Secondo me è meglio non fare troppo affidamento sulla lontananza. |
6 | E naturalmente dovrai attraversarla, quella violenta tempesta di sabbia. E' una tempesta metafisica e simbolica, lacera la carne come mille rasoi. Molte persone verseranno il loro sangue, e anche tu forse verserai il tuo. Sangue caldo e rosso. Che ti macchierà le mani. E'il tuo sangue, e anche il sangue degli altri. Poi quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscire vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro che sia finità per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato. Sì, questo è il significato di quella tempesta di sabbia. |
24 | ...gli incontri casuali sono importanti per la vita di ognuno. |
42 | ..è difficle per ogni essere umano vivere solo. |
59 | Sono al sicuro nel contenitore del mio io. |
121 | Le cose che non annoiano, stancano presto, mentre quelle apparentemente noiose non stancano mai. |
143 | In dreams begin responsabilities. (Yeats) |
173 | La felicità è sempre uguale, ma l'infelicità può avere infinite variazioni... La felicità è una fiaba, l'infelicità un romanzo. (Tolstoj) |
296 | Il puro presente è il processo impercettibile in cui il passato avanza divorando il futuro. A dire il vero, ogni percezione è già ricordo. (Bergson) |
333 | ...il bello della vita è che le cose non vanno come le vorresti tu. |
367 | Se tutti moriamo o ci perdiamo è perché il meccanismo del mondo si basa sull'estinzione e sulla perdita. Le esistenze di tutti noi non sono che immagini riflesse di questo principio. Il vento soffia. Ci sono venti impetuosi che spazzano via tutto, e venticelli leggeri che accarezzano. Ma ogni vento prima o poi si disperde e scompare. Il vento non ha sostanza. E' solo un modo per definire lo spostamento d'aria. |
386 | E' un labirinto. Tu conosci l'origine del labirinto? Scuoto la testa. - A quanto si sa, a ideare per primi i labirinti furono gli abitanti dell'antica Mesopotamia. Estraevano le interiora degli animali, e in alcuni casi probabilmente che anche quelle degli uomini, e in base alle loro forme predicevano il futuro. Avevano un'alta considerazione delle forme tortuose degli intestini. Perciò si ispirarono a esse nella costruzione del labirinto. Quindi si può dire che l'origine del labirinto è dentro di te. E che esso corrisponde al labirinto che esiste all'esterno. - Metaforicamente parlando. - Certo. E' una metafora speculare. Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. |
462 | Il cuscino ha il profumo della luce del sole. E' un odore carico di nostalgia. |
513 | Il tempo grava su di te con il suo peso, come un antico sogno dai tanti significati. Tu continui a spostarti, tentando di venirne fuori. Forse non ce la farai, ad uscire dal tempo, nemmeno arrivando ai confini del mondo. Ma anche se il tuo sforzo è destinato a fallire,devi spingerti fin laggiù. Perché ci sono cose che non si posso fare senza arrivare ai confini del mondo. |
RECENSIONE
Il libro si distingue in
due vicende che procedono parallelamente a capitoli alterni, come già
Murakami aveva fatto in “La Fine del Mondo e il Paese delle
Meraviglie”.
Un ragazzo di quindici
anni, maturo e determinato come un adulto (Kafka) e un vecchio con
l'ingenuità e di un bambino (Nakata).
I due si allontanano dallo
stesso quartiere di Tokyo e inconsapevolmente sono diretti nello
stesso luogo, Taka-matsu, nel Sud del Giappone.
Il ragazzo, che ha scelto
come pseudonimo Kafka, è in fuga da una sconvolgente profezia, che
riecheggia quella di Edipo cioè: <Ucciderai tuo padre e giacerai
con tua madre>.
Il vecchio, Nakata, fugge
invece da un delitto sconvolgente che lo vede come autore. Infatti
mentre trascorre la sua vita tranquilla con i suoi gatti, commette un
efferato omicidio.
Seguendo percorsi
paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, ognuno vaga schivando i
numerosi ostacoli trovati sul cammino che li condurranno al
compimento del loro destino.
Diversi personaggi
affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di
irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel
ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una
biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; i
gatti; e infine Kafka.
Giorgio Amitrano commenta
questo libro dicendo: “Questo è il romanzo che consacra Murakami
come uno dei più grandi narratori contemporanei.”
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