<3 GRAZIE A CHIUNQUE PASSA E LASCIA UN SEGNO DI SE' <3

domenica 11 marzo 2012

After Dark - Haruki Murakami 2004



<< Librandosi al di sopra della generale tristezza, Murakami riesce a captare le fosforescenze, in ogni luogo e in particolare nell'aura che avvolge le persone: di notte e nella comunanza degli esseri umani, essa raggiunge l'apice della luminosità >>
“The New York Times Book Review”

Un giovane jazzista, un esperto informatico, una prostituta cinese picchiata da un cliente, la manager di un love hotel, una ventunenne che vegeta in uno stato semi comatoso, e sua sorella, ragazza solitaria e inquieta.
In una Tokyo aliena, nell'arco di una sola notte i destini di queste persone finiscono per incrociarsi facendo emergere un inatteso senso di umana solidarietà.



NOTE A MARGINE


24
Siamo degli invasori anonimi e invisibili. Osserviamo. Tendiamo le orecchie. Fiutiamo gli odori. Ma non siamo concretamente presenti in quel posto. Non lasciamo tracce. Per così dire,obbediamo alle stesse regole di un viaggiatore nel tempo.
56
A notte fonda il tempo scorre a modo suo.
149
Non accontentarti delle mezze misure. A questo mondo, ci sono cose che si possono fare soltanto da soli, e cose che si possono fare soltanto in due... L'importante è riuscire a coordinarle bene.
175
Ognuna di quelle persone ha la propria faccia, il proprio spirito, e al tempo stesso è una parte anonima di quel corpo collettivo. Ognuna è un tutto, e al tempo stesso un semplice pezzo.


RECENSIONE

“After Dark” è la sottile separazione tra fine di un giorno e l’inizio di un altro. Il romanzo di Murakami è costruito per quadri che ricordano il montaggio del fumetto. Le tavole della narrazione sono scandite dalle lancette di un orologio. Un’ora diversa per ogni capitolo e poi, nello strappo finale, per ogni paragrafo. Così uno dopo l’altro entrano in scena personaggi ed ambienti: Mari, Takahashi, Eri, Kaoru e, insieme a un quartiere metropolitano tra la mezzanotte e l’alba, anche la dimensione onirica che sempre accompagna le storie di Murakami. L’altra parte è tante cose: può essere solo la notte, ma può essere il male, il passato, insomma non è possibile dare una connotazione univoca. E “forse non esiste una barriera che separa due mondi. E anche se c’è, forse è una barriera di cartapesta sottile sottile. Che appena fai per appoggiarti, cede e tu ti ritrovi dall’altra parte. O piuttosto, l’altra parte è già riuscita a intrufolarsi zitta zitta dentro di te, ma tu non te ne sei ancora accorto…”.
Sebbene “After Dark” sia un’opera minore, permette nelle dimensioni del romanzo breve di evocare le sensazioni di un mondo marginale e sospeso, quasi impalpabile e prossimo a scomparire appena si cerchi di analizzarlo. 

Nessun commento:

Posta un commento