<<
Librandosi al di sopra della generale tristezza, Murakami riesce a
captare le fosforescenze, in ogni luogo e in particolare nell'aura
che avvolge le persone: di notte e nella comunanza degli esseri
umani, essa raggiunge l'apice della luminosità >>
“The New
York Times Book Review”
Un giovane
jazzista, un esperto informatico, una prostituta cinese picchiata
da un cliente, la manager di un love hotel, una ventunenne che
vegeta in uno stato semi comatoso, e sua sorella, ragazza solitaria
e inquieta.
In una Tokyo
aliena, nell'arco di una sola notte i destini di queste persone
finiscono per incrociarsi facendo emergere un inatteso senso di
umana solidarietà.
NOTE A MARGINE
24
|
Siamo degli invasori anonimi e invisibili.
Osserviamo. Tendiamo le orecchie. Fiutiamo gli odori. Ma non siamo
concretamente presenti in quel posto. Non lasciamo tracce. Per
così dire,obbediamo alle stesse regole di un viaggiatore nel
tempo.
|
56
|
A notte fonda il tempo scorre a modo suo.
|
149
|
Non accontentarti delle mezze misure. A questo
mondo, ci sono cose che si possono fare soltanto da soli, e cose
che si possono fare soltanto in due... L'importante è riuscire a
coordinarle bene.
|
175
|
Ognuna di quelle persone ha la propria faccia, il
proprio spirito, e al tempo stesso è una parte anonima di quel
corpo collettivo. Ognuna è un tutto, e al tempo stesso un
semplice pezzo.
|
“After Dark” è la
sottile separazione tra fine di un giorno e l’inizio di un altro.
Il romanzo di Murakami è costruito per quadri che ricordano il
montaggio del fumetto. Le tavole della narrazione sono scandite dalle
lancette di un orologio. Un’ora diversa per ogni capitolo e poi,
nello strappo finale, per ogni paragrafo. Così uno dopo l’altro
entrano in scena personaggi ed ambienti: Mari, Takahashi, Eri, Kaoru
e, insieme a un quartiere metropolitano tra la mezzanotte e l’alba,
anche la dimensione onirica che sempre accompagna le storie di
Murakami. L’altra parte è tante cose: può essere solo la notte,
ma può essere il male, il passato, insomma non è possibile dare una
connotazione univoca. E “forse non esiste una barriera che separa
due mondi. E anche se c’è, forse è una barriera di cartapesta
sottile sottile. Che appena fai per appoggiarti, cede e tu ti ritrovi
dall’altra parte. O piuttosto, l’altra parte è già riuscita a
intrufolarsi zitta zitta dentro di te, ma tu non te ne sei ancora
accorto…”.
Sebbene “After Dark” sia un’opera minore, permette nelle dimensioni del romanzo breve di evocare le sensazioni di un mondo marginale e sospeso, quasi impalpabile e prossimo a scomparire appena si cerchi di analizzarlo.
Sebbene “After Dark” sia un’opera minore, permette nelle dimensioni del romanzo breve di evocare le sensazioni di un mondo marginale e sospeso, quasi impalpabile e prossimo a scomparire appena si cerchi di analizzarlo.
Nessun commento:
Posta un commento