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venerdì 15 gennaio 2021

Corso PRE-PARTO n°3

LE FASI DEL TRAVAGLIO

Le fasi del travaglio sono tre e si distinguono in base alle contrazioni: quindi, contrazioni differenti per fasi differenti.

Prima di parlare delle fasi del travaglio vediamo quando è meglio recarsi in ospedale (senza contrazioni) sia se si è a termine gravidanza sia se non si sono ancora raggiunte le 37 settimane (feto completamente formato)
- Se si hanno perdite di sangue rosso vivo
- Se misurando la pressione ci si accorge che questa supera i 90/140 per più volte
- Se non si avverte più alcun movimento del bambino
- Se si rompono le acque
In questo caso ci sono varie "alternative": se il sacco si rompe in basso, verso il collo dell'utero si avrà una perdita sostanziosa di acqua perchè uscirà tutta insieme, se il sacco invece si rompe nella parte alta, la perdita di acqua sarà graduale. In questo secondo caso, per avere la certezza di aver rotto le acque, si può fare la prova con un assorbente, se si riempie velocemente avete rotto il sacco amniotico.
Il liquido del sacco amniotico deve essere trasparente, al massimo un po' tendente al rosa e allora avrete il tempo di almeno farvi una doccia e poi andare in ospedale (un'oretta circa). Se le acque non sono trasparenti ma sono scure (verdi/nere) dovete correre in ospedale immediatamente perchè il colore è dovuto al meconio, cioè al "materiale" contenuto nell'intestino del feto. In sostanza se il liquido è scuro, il bimbo ha fatto la cacca e potrebbe respirarla o mangiarla quindi bisogna correre.

I° FASE - I PRODROMI

Le contrazioni in questa fase non sono regolari, l'intervallo tra una contrazione e l'altra è variabile, la durata di ogni contrazione è variabile e anche l'intensità è variabile, queste contrazioni si chiamano prodromi.
Queste contrazioni servono per preparare il collo dell'utero. Quando il collo dell'utero si prepara è possibile perdere il tappo mucoso e può associarsi anche ad una piccola perdita di sangue (sembra sangue coagulato di colore marroncino). Non è detto che ci si accorga di perdere il tappo mucoso perchè potrebbe essere espulso anche gradualmente, come se si sciogliesse piano piano con il passare dei giorni. 
Questo dovrebbe avvenire dalla 37° settimana in poi. 
I prodromi non è detto che si percepiscano in modo distinto come contrazioni vere e proprie, si possono spesso confondere con dei mal di pancia da scombussolamento intestinale.

II° FASE - IL TRAVAGLIO

Le contrazioni iniziano ad avere degli intervalli precisi tra una e l'altra che sono sempre in diminuzione, l'intensità della contrazione è più o meno sempre la stessa e la durata delle contrazioni aumenta gradualmente. 
Facciamo un esempio, se durante i prodromi una contrazione durava 30 sec poi avevate 10 min di pausa, la seconda contrazione durava 40 secondi e poi altri 12 min di pausa e così via, in questa fase avrete contrazioni che durano dai 30 ai 60 secondi in aumento, e il tempo che passa tra una e l'altra va pian piano diminuendo, quindi tra la prima e la seconda passano 10 min, poi 10 min, poi 8 min per due o tre volte, poi 6 min e così via finchè non si arriva a una contrazione ogni 5 min della durata di circa 1 minuto a contrazione. Questa fase dovrebbe durare circa un paio d'ore, quindi avete tempo per prepararvi, farmi una bella doccia calda, che rilassa prima di andare in ospedale.
Arrivate in ospedale vi attaccano il monitoraggio e vi visitano. 
Quando avrete contrazioni ogni 2 o 3 min e il collo dell'utero sarà dilatato di 4-5cm siete ufficialmente entrate in travaglio.
Questa fase può durare fino a 6/7 ore perchè bisogna raggiungere i 10 cm di dilatazione per poter passare alla fase successiva.

Se decidono di intervenire in questa fase è per:
- Sofferenza fetale e intervengono in modo tempestivo spesso con un cesareo.
- Rallentamento travaglio. Se siete all'inizio del travaglio intervengono con l'induzione del parto con gel, fettuccia, palloncino, puntura (dipende dal momento) se siete a travaglio avanzato intervengono bucando il sacco amniotico, poi con una puntura di ossitocina in vena e solo successivamente, se nulla si è sbloccato con il cesareo.

III° FASE - ESPULSIONE 

Questa fase è l'ultima che vi divide dal vostro bimbo, è la fare espulsiva e può durare fino ad un massimo di 2 ore.
La spinta del parto, oltre ad essere liberatoria, è come quando hai lo stimolo di scaricarti perchè il bimbo per uscire deve fare una curva e lì si appoggia all'intestino.

Se decidono di intervenire in questa fase è per tirare fuori il bimbo che inizia a soffrire e lo fanno, in ordine, con:
- Episiotomia: taglio esterno dei genitali
- Ventosa
- Manovra di Kristeller

Dopo aver visto il bimbo, averlo tenuto tra le braccia 2 minuti, e aver tagliato il cordone ombelicale, mentre il bimbo è a fare tutti i controlli seguito dal papà c'è l'ultima parte da affrontare prima di abbracciare finalmente il piccolino: l'espulsione della placenta che avviene con ancora qualche spinta (ma ormai il peggio è passato). 
Poi ti staccano il monitoraggio, ti lavano, se ti sei lacerata ti cuciono e aspetti il bimbo che torna con papà. Cercano di farlo attaccare subito al seno mentre si svolgono le pratiche burocratiche. Stai due ore circa in sala parto con papà e bimbo per tener controllare i parametri vitali di mamma e bimbo, poi ti vestono e ti portano in camera.

Nel prossimo post parleremo di ALLATTAMENTO.
A presto
ALi

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