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venerdì 8 gennaio 2021

Corso PRE-PARTO n°2

CONTRAZIONI e DOLORE 

IL TRAVAGLIO

Com'è il dolore in travaglio? 
A cosa serve?
Esistono risorse per affrontarlo?

Partiamo con il dire che il dolore in travaglio non è una cosa che si può descrivere.. o meglio, si può, ma non si sa mai veramente com'è finchè non lo si prova. 

Di solito il dolore è addominale, raramente è lombare e quello lombare è il più doloroso.
Ma il dolore durante il travaglio è un dolore funzionale e un dolore sano, vuol dire che tutto va bene, se non si sente niente si potrebbero avere dei problemi durante il parto.

Il dolore lo si sente nella parte addominale perchè le contrazioni e il parto, fondamentalmente sono una questione di muscoli e di fibre muscolari che si contraggono  e si rilassano. Infatti le fibre del muscolo UTERO di contraggono e si rilassano dall'alto verso il basso per spingere in giù il bambino.

Le contrazioni sono regolate da due ormoni: l'OSSITOCINA quando si prova dolore e l'ENDORFINA quando ci si rilassa. Essendo il parto, prima di tutto ormonale e poi muscolare più si è tese e più si sente dolore. 

La respirazione aiuta con le contrazioni, non a sentire meno dolore ma a rilassare i muscoli, e non c'è bisogno di fare come nei film, cioè iperventilarsi anche perchè non fa bene nè alla mamma nè al bimbo, bisogna fare respiri profondi ma respirare con calma e cercare di rilassarsi il più possibile anche se sembra impossibile in quel momento perchè il dolore sovrasta tutto.
Un'altra cosa che aiuta a sentire meno dolore durante il parto è l'EPIDURALE.

Per fare l'epidurale bisogna fare degli esami specifici prima del parto per vedere se i valori sono tutti nella norma e poi bisogna fare un colloquio con l'anestesista che vi spiegherà come funziona per filo e per segno l'epidurale. 
Prima di farvi l'epidurale vi faranno un'anestesia locale e solo poi l'epidurale.
L'epidurale è un cocktail di farmaci che attraverso un tubicino, vengono iniettati gradualmente nella colonna vertebrale, tra una vertebra e l'altra. 
Ovviamente sia l'anestesia che l'epidurale devono essere somministrate da un anestesista, ma non si possono fare in qualsiasi momento. Per essere somministrate bisogna essere entrate in travaglio, e bisogna avere la certezza di essere in travaglio, non deve essere un falso allarme, in più bisogna che il collo dell'utero sia già in fase di dilatazione, ma non deve essere dilatato troppo (7/8 cm) altrimenti l'epidurale è inutile.

Essendo un farmaco però ha i suoi pro ma anche i suoi contro. 
Come prima cosa l'anestesia che viene fatta è locale, è leggera ma potrebbe inibire la mobilità di braccia e gambe durante il parto e magari un anche un po' dopo. 
L'epidurale non toglie totalmente il dolore, lo attenua, ma attenuando il dolore non si riesce a coordinarsi con spinte e contrazioni perchè si sentono meno e quindi, nonostante la dilatazione sia più breve l'espulsione diventa più lunga. 
Prolungando i tempi di espulsione si incorre nel rischio di un parto "chirurgico" e non del tutto naturale, cioè è possibile che il bimbo debba essere estratto con la ventosa, oppure deve essere effettuata la manovra di Kristeller o ancora bisogna intervenire con un taglio ai genitali per far uscire meglio il bimbo.

Inoltre l'epidurale, pur essendo testata e sicura è comunque e sempre un cocktail di farmaci che in minima parte passano anche al bambino e anche se non dovrebbero fargli male, nei giorni successivi al parto potrebbero alterargli il sonno e causare qualche piccolo problema di respirazione.

Nel prossimo post parleremo delle FASI DEL TRAVAGLIO.
A presto
ALi

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