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giovedì 4 maggio 2017

Il sindacato dei poliziotti Yiddish - Michael Chabon

Benvenuti nel Distretto federale di Sitka, in Alaska, dove il governo degli Stati Uniti ha accolto i sopravvissuti dell'Olocausto e di un'altra catastrofe: il crollo, nel 1948, del neonato Israele sotto l'attacco dei paesi arabi. A Sitka si parla yiddish e inglese (ma anche tedesco, ungherese, polacco, russo...), rabbini ultraortodossi governano veri e propri imperi criminali osservando scrupolosamente lo "Shabbat", e lo humour nero è una specie di antigelo indispensabile per affrontare le difficoltà dell'esistenza (perché "sono tempi strani per essere un ebreo"). A fare i conti con le macerie della propria vita è l'agente Meyer Landsman, che nel frattempo deve anche risolvere un caso di omicidio: è stato ucciso un campione di scacchi eroinomane, e forse dietro la sua morte c'è un'oscura cospirazione, o il nuovo esodo che incombe sugli ebrei di Sitka, o l'attesa del Messia.

RECENSIONE

Mi spiace.. davvero tanto.. ma gan fo!
E niente arrivata a pag. boh 100 circa ho mollato il colpo di nuovo con Chabon... ma perchè non lo reggo? tutti lo elogiano per il suo stile, per come scrive, per le sue "parentesi" diciamo.. io non le reggo..non riesco.. 
Provo a leggere di mattina presto, di mattina tardi, dopo pranzo, nel pieno del pomeriggio, tardi pomeriggio, prima di cena, dopo cena, prima di dormire... NIENTE DA FARE! 

Ed ecco che ora finito (si fa per dire questo) ho l'ultimo Chabon in mio possesso e non ne prenderò altri.. poi si cambia completamente genere e autore.. non che spero di andare in meglio di innamorarmi del prossimo autore.. ma almeno di riuscire a finire un libro e dire "Questo si che è stato bello!" 

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