<3 GRAZIE A CHIUNQUE PASSA E LASCIA UN SEGNO DI SE' <3

mercoledì 22 agosto 2012

Dizionario delle cose perdute - Francesco Guccini 2012

Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.


RECENSIONE

Libro gradevole che dichiara fin dal titolo il suo scopo: raccontare al lettore di luoghi, oggetti, persone, momenti di vite e abitudini ormai perdute di un passato più o meno lontano.
Non è un trattato sociologico nè una biografia in cui Guccini ci racconta la sua vita dettagliatamente, è più un libro adatta a tuffrsi nei ricordi (per chi ne ha l'età adatta) o per scoprire cose che ormai sono scomparse e che non abbiamo mai avuto modo di vedere.
Forse per i più giovani risulta essere un libro poco interessante a meno che di queste cose si sia sempre sentito parlare ma mai in maniera così  dettagliata.

Risulta essere un libro piuttosto nostalgico e poetico che però strappa sempre un sorriso. 

Nessun commento:

Posta un commento