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lunedì 2 aprile 2012

Peter Pan - Trilli



YOU CAN FLY (PUOI VOLARE)

MAKING OF PETER PAN.
COME PETER PAN E ' DIVENTATO UN CLASSICO DISNEY
La storia di Peter Pan ebbe inizio sui palcoscenici di Londra nel 1904 per opera dello scrittore e autore teatrale scozzese James Matthew Barrie.

Nel 1913 un ragazzino vide una rappresentazione di Peter Pan.

Quel ragazzino era Walt Disney.

Non dimenticò mai quel racconto con la sua unica combinazione di avventura e fantasia.

Nel 1924, Walt vide anche la versione cinematografica di Peter Pan con Betty Bronson nel ruolo di Peter.

Walt disney iniziò a lavorare a una versione animata di Peter Pan alla fine degli anni '30 durante la produzione di Biancaneve e i sette nani quando era all'apice della sua creatività.

Walt Disney stesso scrisse: “L'animazione ci offre diversi vantaggi rispetto alla messa in scena teatrale che nessuna polvere magica può risolvere!”.

Nel 1939 Disney acquistò i diritti cinematografici, e agli inizi del 1940 cominciarono a creare lo storyboard.

Gli acquerelli inediti dell'artista inglese David Hall risalgono alle prime fasi di lavorazione.




Hall aveva sviluppato anche l'aspetto visivo di Alice
nel paese delle meraviglie per la Disney nel 1938.

In una delle prime versioni di Peter Pan, Nana viaggia con Peter e i bambini verso l'Isola Che Non C'è, come si può vedere ammirando i disegni originali di Hall.

Molti di questi disegni sono più lugubri dell'originale e più sinistri dei tipici prodotti Disney.

Nel 1941, la struttura della storia era stata completata.

Ma la seconda guerra mondiale interruppe il progetto.

Dopo la guerra Walt Disney riprese la lavorazione di Peter Pan che venne sviluppato durante gli anni '40 dal punto di vista visivo anche grazie alla famosa colorista Mary Blair.

La versione di Peter Pan della Disney offre anche un'altra novità.

Era la prima volta che Peter Pan appariva come un bambino.

Leonard Maltin (film historian)
<<Fin dai tempi di Maude Adams nella rappresentazione teatrale erano state ragazze ad interpretare Peter Pan.

Questa tradizione venne stravolta da Wla disney che mostrò Peter Pan come un bambino.

È solo un bambino animato, ma ha la voce di bambino ed è rappresentato come tale, così come era previsto che fosse>>

Walt Disney assegnò il personaggio di Peter Pan all'animatore Milt Kahl.

Leonard Maltin
<<ricordo di aver sentito un seminario di Milt Kahl sull'animazione in cui diceva che la vera sfida per lui era di animare la leggerezza di un personaggio che rimaneva sospeso in aria.

Non volava, rimaneva sospeso.

Sono cose che non pensiamo perché siamo immedesimati nella storia.>>

Nell'animazione di Capitan Uncino, Walt pensò a Frank Thomas.

Frank Thomas (directing animator)
<<Mi chiedevo a chi sarebbe spettato il compito prestigioso di Capitan Uncino.

Poi sentii che Walt voleva che me ne occupassi io.

Pensai “caspita, incaricare me di quel cattivo...è davvero comico”.

Lo sceneggiatore, Ed Penner, lo vedeva come un tipo frivolo, stravagante. Pensava “questo sì che si chiama vivere, cenare a mezzanotte, il vino...”

Tutti particolari da fine intenditore.

Mentre il regista lo vedeva come un personaggio duro che sparava il cannone e sparava alla sua ciurma sul veliero.

Era un personaggio minaccioso per Peter Pan>>.

Walt sapeva che per la sua versione di Peter Pan, Trilli avrebbe dovuto essere realizzata come un vero personaggio.

Dalla fine degli anni '30, ci sono disegni che tracciano lo sviluppo di Trilli, e ognuno di questi rivela l'ideale della bellezza femminile dell'epoca.

Marc Davis (directing animator)
<< Io lavorai sul personaggio di Trilli. Trilli era rappresentata come un fascio di luce che doveva essere un faro luminoso che si muoveva sul fondo del palcoscenico.

Nel nostro campo non si poteva usare un fascio di luce, per cui immaginai il personaggio che tutti conoscono.

È un personaggio da pantomima, cosa di per sé davvero interessante.

Non parla, ma sai esattamente ciò che pensa.>>

Margaret Kerry (model for Tinkerbell)
<<Io ero Trilli.

Fui chiamata per un provino alla Disney, mi dissero: “Vogliamo che salga su uno specchio, uno specchio su una credenza.
Guarda in basso, si pavoneggia e improvvisamente vede i suoi fianchi e non è affatto contenta”.

E così feci.

Salii sullo specchio, guardai in basso, vidi i miei fianchi e li misurai. Battei il piede e mi allontanai.

Mi chiesero se mi dispiacesse tornare il martedì seguente. Sapevo di avere l'immaginazione necessaria.>>

L'uso di Margaret Kerry come modella per Trilli, fu solo uno dei materiali di riferimento usati dagli animatori per portare Peter Pan sugli schermi.

Kathryn Beaumont (english voice of Wendy)
<<La seconda parte della mia interpretazione dopo la registrazione, fu realizzare il film.

Anche se non era il film che il pubblico avrebbe visto.

Serviva solo per gli animatori ed era fatto in modo che potessero guardare l'azione svolgersi.>>

Frank Thomas (directing animator)
<<Il pubblico non capiva quando parlavamo di messa in scena. Noi dicevamo: “Bè un artista ha bisogno di una modella.” Devi aver qualcuno per guidarti.

Ma è anche utile per creare i dettagli e mostrare un personaggio che si guarda le spalle. Come volge il capo? Con la persona adatta scoprivi che l'altro braccio si alzava, qualcosa gli arrivava al mento o altri particolari a cui non avevi pensato.

Molto spesso questo dava vita alla scena.>>

Dopo quasi due decenni di lavoro, dozzine di trattamenti e migliaia di disegni il Peter Pan di Walt Disney era terminato.

Uscì sugli schermi il 3 febbraio 1953, e fu un successo immediato.

È rimasto uno dei maggiori film d'animazione della Disney, un classico molto amato.

Margaret Kerry (model for Tinkerbell)
<<Cosa accade in Peter Pan? Finisce bene. Torniamo tutti a casa sani e salvi.>>

Kathryn Beaumont (english voice of Wendy)
<<E' una storia che ha un significato per tutti. Gli adulti vedono questo bambino che non vuole crescere.>>

Leonard Maltin (film historian)
<<L'idea di mantenere dello spirito giovanile, di non rinunciare alla propria fanciullezza è un'idea molto forte e magica che ha una grossa attrattiva. E, ovviamente, era condita con la magia della Disney.

È un matrimonio perfetto, Peter Pan e Disney.>>


THE PETER PAN THAT ALMOST WAS
IL PETER PAN CHE QUASI FU

La parte più lunga del processo di creazione di un film d'animazione è azzeccare la storia. Il processo di sviluppo di una storia può durare anni.

Provi idee diverse nei trattamenti dei concetti visivi e negli storyboard. Alcune rimangono ma molte vengono scartate.

Era così anche quando Walt Disney dirigeva lo studio. Molti dei film sono rimasti in preparazione per molti anni prima di entrare in produzione.

Così fu anche per Peter Pan.


Peter Pan avrebbe dovuto essere il secondo film di Walt dopo “Biancaneve e i sette nani” che uscì nel 1937. Peter Pan uscì nel 1953, 16 anni dopo la nascita della Walt Disney.

Nella bibioteca dello studio Walt Disney sono conservati tutti i disegni, alcuni dei quali risalgono agli anni '30 – '40. Molte idee furono visionate e molte furono scartate.

Peter Pan nacque come opera teatrale nel 1904 dalla penna di J. M. Barrie che creò la storia che tutti conoscono.

Nei primi anni di lavorazione Disney si concentrò nel trovare un equilibrio fra un adattamento del testo fedele di Barrie e la ricerca di nuovi modi di raccontare la storia attraverso l'animazione.

1) A differenza del Peter Pan di Barrie, invece di iniziare dalla camera dei bambini, Disney esplorò la possibilità di aprire nell'Isola Che Non C'è.


In questa versione Trilli risulta subito gelosa quando chiede alle sirene se hanno visto Peter Pan.

Nella sequenza di apertura i Bimbi Sperduti stanno giocando e vengono catturati dai Pellerossa. Peter fa la pace con loro e i Bimbi Sperduti si arrabbiano Perché facendo la pace non gli rimarrà più nulla da fare.
Vogliono sentire una vera mamma che racconta una storia come Peter.

Peter promette di rapire una mamma per loro.

Walt finì per scartare l'idea di rapire Wendy ritornando al testo di Barrie in cui è Wendy a desiderare di vedere l'isola.

2) Un altro approccio diverso all'inizio è contenuto in un trattato del maggio 1939, basato sul libro di Barrie “Peter Pan di Kensington Garden”.

Questa versione inizia con la nascita di Peter Pan a Bird Island. Racconta la storia di come volò da Londra all'Isola Che Non C'è diventando il capo dei Bimbi Sperduti.

A una riunione di sceneggiatura però Walt cambiò idea dicendo: “Dobbiamo iniziare immediatamente con Peter Pan che entra in casa per prendere l'ombra, così la vera storia ha inizio. La nascita di Peter appartiene a un'altra storia”.

Con questo approccio, il film si sarebbe aperto sulla casa dei Darling. Walt e la sua équipe di sceneggiatori esplorarono diverse versioni della scena della cameretta.

Nel film Wendy spiega alla madre che tiene l'ombra di Peter Pan nel cassetto.

3) In una versione della storia la signora Darling vede Peter Pan fuori dalla finestra e cattura la sua ombra.
Come scrive Barrie: “La balia dei signori Darling è un terranova di nome Nana. Ciò nonostante è efficiente come una vera bambinaia,e assolve le sue funzioni in modo diligente rifacendo i letti e preparando i pigiami dei bambini. Questa notte, i signori Darling ceneranno fuori, e la signora Darling entra nella cameretta vestita di tutto punto. È sorpresa nel vedere il volto di un bimbo misterioso che spia dalla finestra. Il signor Darling entra arrabbiato cercando di annodarsi la cravatta. La signora Darling gliela annoda con destrezza. Il signor Darling si calma, ma esplode di nuovo quando si scontra con Nana e finisce ricoperto di peli di cane.
Quando i bambini non sono presenti la signora Darling racconta al marito del volto misterioso alla finestra, ricordando la visita di uno strano bambino la settimana prima. Il signor Darling è sicuro che sia il prodotto della sua vivida immaginazione. Finchè la signora Darling gli mostra l'ombra lasciata dal bambino. Risulta essere un'ombra vivace e la signora Darling riesce appena a nasconderla, prima che i bambini tornino pronti per andare a letto.”

4) In un'altra versione la storia era raccontata dalla voce narrante di Nana, la balia, che accompagna i bambini all'Isola Che Non C'è.

Questa idea non venne mai realizzata ma questi trattamenti aiutarono a sviluppare i personaggi.

5) Nel film Wendy cerca di dare un bacio a Peter Pan. Ma la gelosa Trilli rovina quel momento tirando i capelli a Wendy.

Peter non sapeva cosa fosse un bacio: << “Ti posso dare un bacio?” chiese lei “Grazie” rispose Peter porgendo la mano. “Non sai cos'è un bacio?” chiese Wendy. Per non ferire i suoi sentimenti gli dà un ditale. “Ora” disse Peter “Posso dartelo io un bacio?” “Se vuoi” disse Wendy porgendogli il volto. Peter le mette in mano una ghianda. Wendy dice che porterà il suo bacio su una catenina attorno al collo.>>

Nel film Wendy, Gianni e Michele vanno tutti all'Isola Che Non C'è con Peter lasciano a casa Nana.

6) In alcune versioni, Gianni rimaneva a casa Perché troppo serio. Come dice l'autore: << “Verrò” disse Wendy “solo se possono venire anche i miei fratelli”. Peter allora esamina i sogni dei due. Il sogno di Gianni è noioso e pedante. Gianni si vede come suo padre, seduto alla scrivania a fare i conti. “Non lui” dice Peter Pan con disappunto. Peter esamina quindi il sogno di Michele: Michele combatte contro un pellerossa e afferra una tigre allo stesso tempo. “Lui va bene” dice Peter.>>.

E Gianni veniva escluso dall'avventura fino al 1948, quando lo sceneggiatore Ralph Wright scrisse a Walt di trasformare Gianni in una copia comica del padre in versione ridotta.

Gianni vuole proteggere Wendy in questo esperimento pericoloso e cerca di provare che niente di ciò sia vero. In calce al promemoria Walt scrisse: “Bene”.

Nel film vediamo per la prima volta l'Isola Che Non C'è al loro arrivo.

7) In una versione precedente, la vediamo prima del loro arrivo, nella sequenza “IL CIRCOLO VIZIOSO”. Mostrava i Bimbi Sperduti, i Pellerossa e i Pirati che si inseguivano intorno all'Isola.

8) Per un certo periodo Walt aveva previsto che Wendy portasse con sé il suo libro su Peter Pan.

Nelle parole dell'autore: << Wendy tiene stretto il libro mentre Peter li espone al rischio della cattura, provocando i Pirati che li attaccano senza esitazioni. Nel fuggire a Wendy casca il libro dalle mani che viene immediatamente raccolto da Spugna. Sulla nave, i Pirati scoprono l'immagine di Capitan Uncino nel libro e ne sono molto divertiti.
Spugna dà un'occhiata al libro e legge: “Il nascondiglio segreto di Peter Pan si trova...” è interrotto da Capitan Uncino che gli grida: “Fammi vedere!”. Spugna strappa la pagina del libro e la porge al capitano. Una folata di vento solleva la pagina risucchiandola verso l'oblò. Ne segue una fuga comica che si conclude con la pagina che finisce in acqua. Il coccodrillo addenta il foglio, lasciandone solo i margini.>>

9) Walt e la sua équipe cercarono di inserire la scena del cibo immaginario.

Peter porta Wendy e i fratelli al suo nascondiglio dove gli viene offerta una cena immaginaria.

Sono seduti intorno a un tavolo. Peter taglia un tacchino immaginario. I Bimbi Sperduti mangiano cibo immaginario con effetti sonori.

“Peccato che abbiate bisogno di cibo vero. È più divertente immaginario!” disse Peter.
La cena immaginaria è seguita da una vera cena servita dalle fatine.

Idea bella e originale ma venne tagliata.

10) Uno dei primi trattamenti del 1939 conteneva una sequenza dell'opera teatrale di Barrie in cui Peter Pan salvava Giglio Tigrato rapita da Capitan Uncino.

Ma a differenza della versione finale del film, Peter e gli altri scoprono il tesoro dei Pirati nella Roccia del Teschio.

11) Una versione successiva dello storyboard li vede esplorare la Roccia del Teschio e incappare nelle trappole dei Pirati a guardia del tesoro.

Giglio Tigrato dava un bacio Pellerossa a Peter Pan che lo chiamava, con il termine pellerossa, ditale.

12) Nel film Trilli viene cacciata Perché ha messo in pericolo Wendy al suo arrivo.

Nelle prime versioni della storia Trilli veniva umiliata al punto da spingerla a rivelare il nascondiglio di Peter.

Una versione inizia con Spugna che racconta a Capitan Uncino dei problemi tra Peter Pan e Trilli. Questa versione è più dettagliata e Spugna informa il capitano che Peter ha organizzato una festa per Wendy.

Alla festa Wendy va a trovare Trilli che tiene il muso in camera sua. Cercando di sollevarle il morale Wendy toglie dal dito il suo anello e lo mette in testa a Trilli; come se fosse una corona ricendole che sarà la reginetta della festa.

Ma quando Trilli arriva, Peter Pan proclama Wendy regina della festa.

13) Nel film gli uomini di Capitan uncino catturano Trilli e la portano alla nave, dove il capitano, toccando i suoi punti deboli, la convince a rivelare il nascondiglio di Peter Pan.

Ma in una versione del 1941 Trilli è così arrabbiata con Peter e Wendy che ci va di sua spontanea volontà dai Pirati.

14) Nel film Wendy canta ai Bimbi Sperduti una canzone sulle madri che li rende tristi. Persino i Pirati, giunti al nascondiglio, si commuovono.

Qualche anno prima Walt Disney e la sua équipe provarono una versione in cui i Bimbi Sperduti tornavano a casa con Wendy. Peter Pan spiegava loro che una volta cresciuti non sarebbero più potuti tornare. Wendy accusa Peter di essere un egoista molto schiettamente.

15) In un'altra versione quando i Bimbi Sperduti sentono la mancanza della mamma, Peter racconta la storia di sua madre e di come fosse volato dalla finestra.
Al suo ritorno aveva trovato la finestra chiusa e un altro bimbo al suo posto.

16) In alcune versioni precedenti come nell'opera di Barrie, i Pellerossa fanno la pace con Peter che ha salvato Giglio Tigrato e promettono di fare la guardia al nascondiglio di Peter.
I Pellerossa difendono il nascondiglio dall'attacco dei Pirati.

17) Nel film Capitan Uncino lascia un pacchetto a Peter Pan, una bomba camuffata da regalo lasciato da Wendy.

Ma nella versione originale Walt Disney prende spunto da Barrie: sapendo che Wendy, nelle sue funzioni di madre per i Bimbi Sperduti, dà loro la medicina prima di metterli a letto, Capitan Uncino avvelena la dose per Peter Pan.

Trilli cerca di avvertirlo ma lui non le crede, così lei beve la medicina prima che Peter possa farlo. Trilli era avvelenata e Peter la supplica di non morire dicendole quanto sia importante per lui e come nel testo di Barrie chiede al pubblico, se creda in ciò che Trilli rappresenta, di applaudire per lei per mantenerla in vita.

Dopo molte discussioni, Walt decise che chiedere al pubblico di applaudire, cosa che funziona bene in teatro, sarebbe stato impossibile da fare al cinema.

18) Il duello tra Peter Pan e Capitan Uncino ha sempre fatto parte della storia.

Attraverso lo storyboard cercarono di creare gag specifiche all'interno della scena del duello, inclusa una sequenza che mostrava Trilli e i folletti unirsi alla lotta volgendo la situazione a loro favore.

Persino il finale passò attraverso fasi diverse, finchè Disney non si dimostrò contento della risoluzione della storia.

19) In una versione Peter Pan dà ai Bimbi Sperduti la chance di tornare a casa.

20) In un'altra Nana è l'unica a vedere la nave allontanarsi.

Ma alla fine Peter Pan riporta Wendy e i suoi fratelli a casa e ritorna all'Isola Che Non C'è con i Darling che li vedono dalla finestra.

WHY I MADE PETER PAN
LA PAROLA A WALT: “PERCHE ' HO CREATO PETER PAN”

Per creare il dvd in edizione limitata di Peter Pan, RON CLEMENTS e JOHN MUSKER Animators - Directors Walt Disney Feature Animation hanno trovato negli archivi un articolo scritto da Walt Disney intitolato “Why I Made Peter Pan” (Perché ho creato Peter Pan).

Apparve nell'aprile del 1953, un paio di mesi dopo l'uscita del film, in una rivista chiamata Brief che ora non esiste più.

In quell'articolo Walt Disney spiega il significato di questa storia per lui. È stata una rara opportunità per gli animatori Disney scoprirlo con le parole di Walt.

<< Sono sempre stato affascinato dal mondo dell'animazione fin da piccolo.

Ebbe tutto inizio quando ero bambino. Ogni sera, dopo cena, mia nonna prendeva i volumi delle favole dei Fratelli Grimm e di Hans Christian Andersen. Ci riunivamo attorno a lei per ascoltare quelle storie che conoscevamo bene, e che avremmo potuto ripetere parola per parola. Tra tutti i personaggi delle fiabe, quello che amavo di più era Biancaneve.

Per il mio primo lungometraggio d'animazione, avrei fatto, inevitabilmente di lei, l'eroina.

Oltre a Biancaneve amavo particolarmente Peter Pan. Lo scoprii in modo ancora più eccitante.
Vivevamo in una fattoria e un giorno mentre andavo a scuola, vedemmo dei manifesti intriganti. Una compagnia teatrale itinerante avrebbe visitato Marceline per presentare l'opera Peter Pan con Maude Adams. Dovemmo svuotare due salvadanai per acquistare i biglietti, ma a me e mio fratello Roy non ci importava. Per due ore fummo trasportati all'Isola Che Non C'è con Peter Pan e i suoi amici.

Conservai molte immagini di quello spettacolo ma la più emozionante, era la visione di Peter Pan che volava.

Poco dopo Peter Pan venne scelto per la rappresentazione scolastica e a me fu per messo di interpretare Peter. Nessun attore si identificò meglio di me nel ruolo che stava interpretando. Ero più realistico di Maude Adams almeno in un particolare: volavo davvero per aria. Roy usò un sistema di cavi per farmi volare. I cavi si spezzarono e volai direttamente in mezzo al pubblico.

All'inizio della mia carriera, Peter Pan era una dei primi soggetti che volevo realizzare. Ci volle molto tempo però Perché iniziassimo a lavorare alla storia. Innanzitutto ero restio ad iniziare finché non avessi potuto rendere giustizia ad una fiaba così popolare.

Le tecniche di animazione si stavano affinando ma non erano abbastanza sofisticate per raccontare la storia di Peter Pan così come la volevo io.

Iniziammo la produzione solo nel 1947. Quando ci sedemmo a tavolino trovammo difronte a noi un dilemma. Peter Pan era un'opera totalmente fantastica, non si può costruire la magia dal nulla.

Dovemmo creare un mondo immaginario in modo che i milioni di amanti dell'opera teatrale di Barrie rappresentata per la prima volta nel 1904, avrebbero riconosciuto e approvato la nostra interpretazione.

Trovammo la chiave del nostro approccio nelle parole dello stesso Barrie: “Niente d'importante accade dopo aver raggiunto l'età di 12 anni”.
Aveva anche questo sentito desiderio: “Se solo potessimo rimanere bambini per tutta la vita”.
In queste due frasi c'era il segreto che l'autore aveva capito: la realizzazione che nessuna esperienza delle nostre vite può pareggiare quella di un bambino, a cui ogni cosa nel mondo appare nuova, luminosa e piena di meraviglie.

Ciò che Barrie sperava di realizzare e che dovremmo fare adattando il suo testo, fu di ricreare il mondo dei bambini ma che fosse un mondo in cui gli adulti avrebbero trovato il loro posto.

A dimostrazione di quanto fosse difficile creare questo mondo illusorio, abbiamo scoperto che lo stesso Barrie era un fascio di nervi alla storica prima della sua opera teatrale a Londra.
Aveva paura del pubblico, della piccionaia, gli spettatori incalliti nei posti economici. Non avrebbe dovuto preoccuparsi. Quando al pubblico venne posta la celeberrima domanda: “CREDETE NELLE FATINE?” risposero all'unisono “SI!”.
Peter Pan ebbe successo innanzitutto presso gli adulti, il pubblico sofisticato delle prime a teatro che tornò a rivedere l'opera.

Passarono diversi giorni prima che i bambini lo vedessero. Ma quando lo fecero se ne appropriarono. Da allora Peter Pan è diventata un'opera unica a teatro: un racconto di fate per bambini e adulti.

Le difficoltà nel ricreare il mondo di Barrie erano notevoli; ma erano anche stimolanti ed eccitanti. Gli appunti di scena di Barrie annotati duramente durante le prove, ci sono estremamente utili. I suoi concetti dei personaggi e le loro realizzazioni, le loro reazioni a eventi magici e strane circostanze ci fanno capire meglio cosa avesse in mente di quanto possano farlo lo stesso dialogo e la descrizione delle scene.

Il suo intento non era quello di limitare la portata della storia alle dimensioni del palcoscenico. Potevamo trovare l'Isola Che Non C'è dove volevamo. Il campo dei Pellerossa. La baia delle Sirene. I sentieri dei Bimbi Sperduti. Il golfo con la barca dei Pirati. La caverna dell'isola del Teschio.

Tutti i misteriosi luoghi della fantasia geografica di Barrie potevano essere rappresentati dalla nostra immaginazione. Non c'è nessun miracolo che la nostra mente non possa concepire o le tecniche di animazione non possano creare.

Non avevamo bisogno di cavi per far volare Peter e Wendy e i loro compagni d'avventura oltre i tetti delle case.

Potevamo staccare Peter dalla sua ombra fuggevole con la matita di un animatore.

Potevamo far brillare Trilli come una lucciola mentre saettava nello spazio e farla comunicare attraverso delle campanelle.

I nostri strumenti erano diversi da quelli che aveva a disposizione Barrie 50 anni prima.

Credo che per certi bersi ci siamo avvicinati di più al suo concetto originale di qualsiasi altra persona.

Ma sono lo stesso Peter, la stessa Isola Che Non C'è, la stessa Trilli e la stessa famiglia Darling che abbiamo sempre amato.>>

TINKERBELL : A FAIRY' S TALE
TRILLI : STORIA DI UNA FATINA

Ha una grande personalità ma è piccina. E con una manciata di polverina magica ti può far volare. Il suo nome è , ed è la fatina più dinamica e amata di tutte.

C'era una volta una bellissima fatina di nome Trilli.

È nata dall'immaginazione dello scrittore J. M. Barrie che le diede vita nella sua opera teatrale del 1904, Peter Pan.

La prima volta che Trilli apparve al mondo fu nell'anteprima dell'opera di Barrie.
Sul palcoscenico era solo un fascio di luce saettante. Comunicava attraverso il suono delle sue campanelle.
Visto che Peter era l'unico che potesse comprenderla, traduceva lui i suoni per i bambini.

Trilli fece la transazione dal palcoscenico allo schermo nel 1924 in un adattamento muto di Peter Pan.
Era la prima volta che Trilli appariva come un personaggio in carne e ossa.

Nel suo debutto cinematografico appare come una creatura luminosa ed eterea, una fatina libera e caparbia. La sua interpretazione era accattivante e magica.

Jerry Beck (animation historian)
<< La Trilli del film muto è una fatina stravagante. Ha un lungo abito svolazzante. Ha una corona in testa. E i capelli sciolti. È chiaramente una fatina magica.>>

La seconda volta che Trilli apparve sul grande schermo fu negli anni '50 quando Walt Disney iniziò a lavorare al suo film d'animazione, Peter Pan.
A Marc Davis, uno degli animatori di maggior talento della Disney spettò il compito di dare vita e forma a questa fatina imprevedibile.

Marc Davis (original Tinkerbell animator)
<< Mi venne chiesto di visualizzare Trilli. Sapevamo che doveva essere un vero personaggio, e non semplicemente un fascio di luce. Non parla. È un personaggio da pantomima, cosa di per sé molto interessante. Non parla, ma sai cosa sta pensando.>>

Difronte a questa sfida gli animatori sentirono di aver bisogno d i una modella per dare corpo a Trilli.

C'è chi disse che era ispirata a Marilyn Monroe, ma Marilyn Monroe non era ancora famosa all'epoca in cui la Disney produsse Peter Pan.

La vera ispirazione per gli animatori fu l'attrice Margaret Kerry.

Margaret Kerry (model for Tinkerbell)
<< E' come un sogno per me poter dire: “Sì, sono io la modella di Trilli!”.

Quando arrivavo trovavo Marc e Gerry Geronimi accanto alla cinepresa. Mi mostravano lo storyboard che avevano preparato, cosa avevano in mente e mi dicevano cosa volevano che facessi. Segnavano lo spazio nel quale volevano che lavorassi.

Dietro di me c'era questo grosso cyclorama blu e nient'altro in genere sul set.
Talvolta c'era un oggetto di scena. È da lì che nasce la pantomima. Perché devi capire dove stanno le cose e tornare nelle posizioni indicate.

Mi spiegavano cosa volevano che facessi. Poi diventavo Trilli davanti alla cinepresa.>>

Distribuito nel 1953 il Peter Pan di Walt Disney riscosse un grande successo.

La forte personalità e l'indipendenza di Trilli fecero di lei un personaggio molto amato dai ragazzi di tutte le età. Trilli è una star.

Don Hahn (execo VP, creative development producer Walt Disney feature animation)
<< Trilli ha un grande senso dell'umorismo. C'è un senso di beffarda comprensione. Sembra un personaggio innocente ma non lo è. E di sicuro, se eri un bambino dell'epoca, ti sarebbe piaciuta Trilli perché era graziosa. >>

Una delle cose che bisogna sapere delle fatine è che sono animate dalle loro emozioni. Persino Trilli può avere un temperamento focoso.

Paula Sigman (Disney historian)
<< Trilli esprime le sue emozioni. Non le nasconde, non si comporta in modo sofisticato, non le viene in mente di fare le cose in modo discreto e riservato. Ciò che pensa è sempre evidente.
Trilli vive nel momento. >>

Poiché le fatine sono così piccole e sempre in movimento, hanno, sfortunatamente , spazio per un solo sentimento alla volta. L'unica emozione che Trilli non riesce a controllare è il suo amore per Peter Pan.

Paula Sigman (Disney historian)
<< Peter la dava per scontata, lei era pesante, era fastidiosa, era divertente quando aveva bisogno di lei, ma Peter pensava solo a sé. >>

Trilli viene dall'Isola Che Non C'è, un posto dove non ci sono regole. È emancipata, una fatina all'avanguardia.

Margaret Kerry (model for Tinkerbell)
<< E' la donna di oggi. Senza alcun dubbio. Le donne possono fare tutto. Proverò questo è farò quello che voglio. Nessuno le ha detto che non è così che si comportano le signore. >>

Jerry Beck (animation historian)
<< Trilli rappresenta una femminista, una donna estremamente intelligente... >>

Trilli ha tutto ciò che desidera. È una fatina moderna che decide per sé e vive la vita senza remore.
Le qualità magiche di Trilli e il suo fascino universale fecero di lei la scelta ideale come ambasciatrice della Walt Disney . Perché è una fatina... può essere ovunque in qualsiasi momento.


Bill Cotter (author e historian)
<< Trilli era il personaggio ideale per aprire il programma televisivo. Ed era l'ideale punto di raccordo. Era anche perfetta a Disneyland, quando volava sopra al castello annunciando i fuochi d'artificio.>>

Don Hahn (execoVP, creative development producer, Walt Disney feature animation)
<< Era la custode che apriva i cancelli e diceva: “Ecco il mondo meraviglioso di Disney” >>

Persino ora continua l'influenza di Trilli. Il personaggio di Ariel ne La Sirenetta è ispirato alla libertà di pensiero di Trilli.

Trilli era lo spirito indipendente antesignano di tutta una nuova generazione di eroine nei film della Disney.

E per via della popolarità di Trilli non deve sorprendere se presto sarò la protagonista di un film tutto suo.

Don Hahn (execoVP, creative developement producer, Walt Disney feature animation)
<< Trilli per me è....magica. È un personaggio fantastico. Ed è molto bella. >>

Paula Sigman (Disney historian)
<< Trilli ha sempre rappresentato per me la magia della Disney.>>

Jerry Beck (animation historian)
<< Trilli non solo incarna la magia della Disney, ma il nuovo potere delle donne.>>

Margaret Kerry (model for Tinkerbell)
<< Rimane adorabile come lo è sempre stata. Ha quel senso di libertà e di avventura che la gente cerca. >>

Marc Davis (original Tinkerbell animator)
<< E' un personaggio da pantomima. Non parla ma sai perfettamente cosa pensa. È meravigliosa, anche per le sue campanelle. >>


Trilli è un personaggio immortale, l'essenza di tutto ciò che è possibile quando una fatina rispetta ciò che è.

E, alla fine, Trilli vive sempre felice e contenta e continuerà a invitare i bambini di tutte le età a visitare un mondo magico.

Trilli porta con sé la magia dell'Isola Che Non C'è.

Quando siamo con Trilli non dobbiamo crescere mai.

1 commento:

  1. Walt Disney è un mito, secondo me merita davvero di essere definito un genio, perchè ha portato e porta tutt'ora tanta tanta gioia nelle vite di molti bambini (e non!)! W Walt!! :)

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