Forse nemmeno l'astuzia e la devozione del migliore amico riusciranno a risparmiare al Salvatore il suo tragico destino, ma Biff non permetterà che si sacrifichi e ascenda al cielo senza aver lottato per impedirlo.
NOTE A MARGINE
00 | BENEDIZIONE DELL'AUTORE |
11 | Dio è un autore di commedie il cui pubblico ha paura di ridere. Voltaire |
20 | ..quale eroe riuscirebbe a impressionare i bambini di oggi, con le loro macchine, le medicine e le distanze annullate? |
106 | Ho scoperto che oggigiorno circolano molte storielle sulla stupidità delle persone con i capelli biondi. Chissà da dove vengono. |
195 | Suppongo che l'umanità sia nata allo scopo di andare incontro alle tentazioni. Se il progresso è una cosa positiva, allora questo è il nostro dono più prezioso (che cos'è la curiosità se non una tentazione intellettuale? E quale progresso può esserci senza curiosità?). D'altra parte, si può definire un dono una sì profonda debolezza? Non sarà piuttosto un difetto di progettazione? A chi va la responsabilità delle sofferenze umane? Alla tentazione stessa o - più semplicemente - alla mancanza di giudizio davanti a essa? In altre parole, di chi è la colpa? Dell'uomo o di un progettista scadente? |
264 | Non esiste un eroe conservatore. |
323 | Le abitudine danno un'illusione di sicurezza |
507 | "Che c'è?" chiese lui (Gesù). "Cosa?" "Maestro, tu stai camminando sull'acqua" disse Pietro. "Ho appena mangiato" rispose il Messia. "Bisogna aspettare un'ora prima di entrare. Potrebbero venirmi i crampi. Che c'è, nessuno di voi ha una madre?" |
512 | La fede non è un atto di intelligenza, ma di immaginazione. |
514 | ..sto dicendo che si lascerà ammazzare per dimostrare a suo padre che è ora di cambiare le cose. E non farà niente per evitarlo. |
519 | Nessuno è perfetto...Bè, veramente uno lo è stato. Ma l'abbiamo ucciso. Anonimo |
RECENSIONE
Questo
racconto, come si può già capire dal titolo, è la storia del
Vangelo, raccontata secondo Biff, cioè il migliore amico di Gesù.
Come
ci dice la quarta di copertina negli altri Vangeli non ci viene
raccontata tutta la vita di Gesù, ma solo la sua nascita e poi gli
ultimi 3 anni della sua vita. Christopher Moore invece, grazie
all'angelo Raziel che riporta in vita il mitico Biff per permettergli
di scrivere il suo Vangelo, una testimonianza in
grado di colmare le lacune riguardanti l'infanzia, l'adolescenza e la
crescita di Gesù, ci rende partecipi delle sue insicurezze, dei suoi
dubbi, delle sue paure, della sua umanità.
I
due formano una coppia inseparabile. Gesù senza Biff infatti sarebbe
stato perso: il Messia era un ingenuo, uno che dava per scontata la
bontà insita in ognuno di noi, rischiando ogni volta di essere
derubato, ucciso, picchiato e chissà che altro; per sua fortuna
c'era Biff a mentire per lui e a parargli il culo in caso di
necessità!
Eppure il povero Biff non viene mai menzionato nei racconti dei quattro Evangelisti, come mai? Per invidia forse?
Il bello di questo librone è che non te l'aspetti: lo apri convinto di leggere qualcosa di satirico e dissacrante ma ci trovi anche una bella storia, un messaggio forte che scavalca ogni religione, un'amicizia vera e alla fine ti ritrovi con gli occhi pieni di lacrime – anche se già sapevi come sarebbe finita. Ho riso parecchio, ho anche pianto, e mi sono anche fermata a riflettere su questa storia mai offensiva, esagerata, banale o volgare.
Eppure il povero Biff non viene mai menzionato nei racconti dei quattro Evangelisti, come mai? Per invidia forse?
Il bello di questo librone è che non te l'aspetti: lo apri convinto di leggere qualcosa di satirico e dissacrante ma ci trovi anche una bella storia, un messaggio forte che scavalca ogni religione, un'amicizia vera e alla fine ti ritrovi con gli occhi pieni di lacrime – anche se già sapevi come sarebbe finita. Ho riso parecchio, ho anche pianto, e mi sono anche fermata a riflettere su questa storia mai offensiva, esagerata, banale o volgare.
La
parte finale del libro, in cui Moore fa le sue riflessioni
spiegandoci che non è tutto vero quel che ci racconta mi ha fatto
anche riflettere su come l'autore voglia essere onesto, nonostante
sia palese il fatto che non tutto quello che lui scrive sia vero.
Noi
non conosciamo l'infanzia, l'adolescenza e la giovinezza di Gesù (se
non grazie a questo libro) ed è una cosa che mi ha sempre
incuriosito e devo dire che con questo romanzo (anche se frutto di
immaginazione) si trovano delle ottime risposte.
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