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venerdì 18 aprile 2014

Il capitano è fuori a pranzo - Charles Bukowski

Un diario di vita che si snoda tra l'estate del 1991 e l'inverno del 1993, poco prima che Capitan Bukowski venga meno. Il tema è la morte, attesa senza rimorsi e con irriverenza perché la cosa terribile non è la morte, ma la vita che la gente non vive. Eppure c'è qualche rammarico: lasciare il mondo, lasciare la scrittura. Nei pensieri del suo diario di bordo, il Capitano ne ha per tutti: filosofi, poeti giornalisti, fotografi, musicisti, poliziotti e Hollywood intera. Salva la moglie che lo assiste, la musica di Mahler, il computer, medium ermetico che accudisce il flusso dei pensieri, le corse di cavalli.

RECENSIONE

Questo è stato proprio il più bel libro di Bukowski che abbia letto dopo "Storie di ordinaria follia".
Qui Bukowski si racconta, si espone.. dopo una vita randagia a dormire un po' qui e un po' là con qualcuno di non ben definito accanto, ora sembra aver messo la testa a posto, niente più storie di sesso, o di litigate folli con le donne, niente risse nei bar e sempre senza soldi. Ora sembra conduca una vita piuttosto agiata e dalla sua vasca idromassaggio non smette di sputare sentenze su tutto ciò che lo circonda e che l'ha sempre circondato. Riflette sulla morte e sulla vita non avendo mai rimpianti anzi esaltando le sue disgrazie e disavventure. Le uniche cose che rimangono del vecchio Bukowski sono l'alcool e le corse dei cavalli.

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