Chi accetterebbe mai di ospitare per quindici anni nel giardino di casa propria un'anziana barbona e il furgone debordante di rifiuti che ne costituisce il domicilio? Oltretutto Miss Shepherd non è una vecchina che susciti tenerezza: è grande e grossa, scontrosa, bislacca, poco incline alla gratitudine. Porta come cappello una scatola di cereali fissata con un velo e ha una gonna fatta di strofinacci per la polvere. Si fa scarrozzare per la città su una sedia a rotelle ed emana un insopportabile fetore. Chi mai acceterebbe una così perturbante prossimità? Forse solo Alan Bennett che in questo libro ci affida il diario di una lunga e incongrua convivenza.
RECENSIONE
Una donna piuttosto anziana vive in un furgone nel giardino del signor Bennet che ci racconta modi diario le sue abitudini e le sue stranezze senza mai "avvicinarsi" troppo al suo mondo. Solo alla fine si intravede una sorta malinconia nelle parole di Bennett che forse, avendola li a pochi passi, avrebbe potuto avvicinarsi di più e non essere solo uno spettatore passivo.
Carino ma il migliore resta sempre "La sovrana lettrice".
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