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lunedì 21 maggio 2018

La pioggia prima che cada - Jonathan Coe

La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco - canti dell'Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma& Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Più di vent'anni prima, dunque. Imogen era quella deliziosa bimba bionda di sette o otto anni venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa: una bimba dolcissima e silenziosa, che si muoveva quasi furtivamente. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto scritto prima di morire - che ascoltare le cassette. Le cassette incise dalla donna mentre sfogliava l'album di fotografie selezionando le venti istantanee in cui poteva compendiarsi la sua vita. E, assieme a Gill e alle sue due giovani figlie, il lettore ascolta la voce di Rosamond raccontare la storia della famiglia, le drammatiche vicende che hanno portato alla scomparsa di Imogen, tracciando uno spaccato di una certa società inglese.

NOTE A MARGINE

pag. 157         Forse il caos e la casualità sono l'ordine naturale delle cose.

RECENSIONE

La storia di Ros e della sua famiglia raccontata da lei stessa in un audio testamento per la nipote potrebbe sembrare una cosa non propriamente originale.. e forse nemmeno lo è.. ma è proprio il racconto in sè che tiene il lettore lì, attaccato a questa donna che parla e descrive delle fotografie perdendosi a volte nei ricordi e nei dettagli più insignificanti. Una donna arrivata al termine della sua vita che decide di raccontare quel che è successo nei suoi 73 anni alla sua famiglia per arrivare fino a noi e a Imogen. 
Un romanzo tutto al femminile, dove si intrecciano storie di donne diverse.. madri, mogli, nonne, figlie, compagne. nipoti... un susseguirsi di donne che lascia, a volte, senza fiato e che alla fine fa restare con un po' di amaro in bocca. Ma come dice Gill alla fine del libro: forse è così che devono andare certe cose.. è tutto un "ripetersi" e di presagi e destino che pur se vogliamo cambiare, ci è impossibile.

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